tag:blogger.com,1999:blog-91857040658887671252024-03-06T04:53:48.328+01:00Ai quattro venti | emozioni in viaggioracconti di luoghi vicini (al ♥) e di tempi lontaniAlessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.comBlogger115125tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-21904184374666766982020-07-02T07:00:00.000+02:002020-07-02T07:00:03.195+02:00Le tante vacanze del 2020 (che ironia...)Alla fine dell'anno scorso abbiamo pianificato le vacanze di quest'anno: ne sono saltate fuori tantissime! Più o meno una settimana ogni due mesi. Che meraviglia...<br />
<br />
A <b>febbraio</b> eravamo già sul chi va là. Abbiamo evitato di uscire e stare in mezzo alla gente, ma non ci è pesato: avevamo in programma dei lavori in casa. Ed eravamo all'inizio, ancora non sembrava vero potesse succedere quel che è successo.<br />
Voto (da 1 a 5): <b>2</b>.<br />
<br />
Ad <b>aprile</b> eravamo nel pieno della "tempesta", stanchi e provati dalle mille attenzioni e preoccupazioni. Siamo rimasti a casa, lui indaffarato negli affari suoi, io col pensiero costante al lavoro (tanto per non pensare ad altro).<br />
Voto: <b>1</b> (tradotto: <i>bleah</i>).<br />
<br />
A <b>giugno</b> l'abbiamo presa con filosofia, cercato posti vicini (ma lontani dai nuovi focolai) ed evitato il più possibile posti affollati – non facile, se si vive in una località turistica piena di villeggianti, escursionisti e turisti.<br />
Nonostante le mascherine, il gel e le salviette igienizzanti, è stato riposante, rigenerante e sereno. La "tempesta" ci ha piegato ma non abbattuto (ci si abitua anche al disagio).<br />
Voto:<b> 4</b>.<br />
<br />
A <b>settembre</b> saremmo partiti per Lisbona, ma resteremo a casa. Magari il virus se ne sarà andato, stanco degli insipidi umani, e avremo trovato una nuova spensieratezza.<br />
Voto: <b>3</b> (il fantasma del viaggio pesa).<br />
<br />
A novembre vorrei essere al mare, sul balcone vista onde, a sorseggiare vino rosato e lasciare gli occhi vagare e riempirmi il corpo di bellezza.<br />
Voto: <b>chissà?</b><br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #e06666;">Buon vento</span></b></div>
<b style="text-align: center;"><span style="color: #e06666;"><br /></span></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-aeqCJRza--U/XvysIRixOsI/AAAAAAAAjWE/qE9n2Jsj23U-1rXwq_mZL3756wm1Zvl5ACLcBGAsYHQ/s1600/AiQuattroVenti%2BLe%2Btante%2Bvacanze%2Bdel%2B2020.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti le tante vacanze del 2020 che ironia " border="0" data-original-height="688" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-aeqCJRza--U/XvysIRixOsI/AAAAAAAAjWE/qE9n2Jsj23U-1rXwq_mZL3756wm1Zvl5ACLcBGAsYHQ/s1600/AiQuattroVenti%2BLe%2Btante%2Bvacanze%2Bdel%2B2020.png" title="AiQuattroVenti vacanze 2020 prossimità" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-56684409120436488192020-05-28T07:00:00.000+02:002020-06-08T11:59:19.767+02:00Primavera 2020. In moto sul Lago Maggiore<i>Mentre ti scrivo piove, ma voglio raccontarti di due splendide giornate di sole, tra le prime in cui abbiamo potuto girare da una provincia all'altra, in moto insieme.</i><br />
<i><br /></i>
Una dozzina di giorni fa abbiamo lavato la moto, provato le giacche e siamo montati in sella. Era mattina e faceva ancora fresco. C'era il sole, c'era il vento e già pregustavo il nostro mini giro: sapevo esattamente come i raggi del sole avrebbero colpito le onde dei laghi, bagnandole di brillantini dorati.<br />
Non salivo in moto da almeno un anno. Non uscivo di casa per svago da almeno tre mesi ed ero un po' agitata. Ho infilato in tasca le chiavi di casa, i documenti, il telefono, la mascherina e via!<br />
<br />
L'abbiamo presa larga: dal paese siamo scesi al lago d'Orta, per passare da Omegna, attraversare Gravellona Toce, svoltare verso Verbania e tornare indietro lungo il Lago Maggiore. Un giro classico, tranquillo, meravigliosamente blu e verde, luminoso di sole.<br />
<br />
Le strade erano vuote, poche moto, pochissime automobili. Faceva impressione ed era bello al contempo: queste strade piene di villeggianti, turisti, escursionisti e gente del luogo, con rientri lunghi chilometri nelle ore di punta, puzzolenti di gas di scarico; queste strade erano tutte nostre.<br />
Gli alberghi maestosi chiusi, le saracinesche abbassate, i cancelli dorati sbarrati. I marciapiedi vuoti, i lungolaghi vuoti, poche persone ai pochi bar aperti. Era surreale, e nel silenzio umano spiccava una grande vivacità naturale.<br />
<br />
Non sapevo più da che parte guardare: gli occhi si posavano in automatico nei miei punti di riferimento – quella villa, quell'ansa di lago, quel giardino –, scappavano sull'acqua, contavano le barche a vela, si perdevano nella bellezza pura.<br />
<br />
Tra i cinque sensi, il più sensibile quando si viaggia in moto non è la vista, ma l'olfatto: il naso sente odori e profumi forti e vivi, gli occhi ne cercano l'origine nel paesaggio.<br />
I profumi dolci e inebrianti di gelsomino, di tiglio e di biancospino, l'odore denso e intenso di verde ubertoso, di sottobosco accaldato e di rive di lago. Come tornare finalmente a <i>casa</i>.<br />
<br />
È stato un bellissimo giro, la cura perfetta per questi mesi di clausura. Mi ha riempito di forme, colori, aria fresca, profumi, un meraviglioso senso di libertà e speranza.<br />
<br />
Dieci giorni dopo siamo di nuovo in sella: è festa e non c'è modo migliore per festeggiare. È pomeriggio inoltrato e fa caldo. C'è il sole, c'è un'aria caldissima e già pregusto calma, tranquillità e profumi intensi.<br />
Il giro è lo stesso, ma al contrario: scendiamo verso il Lago Maggiore e ritorniamo dal lago d'Orta.<br />
<br />
Le strade sono piene, nella corsia opposta le automobili sono ferme in coda, le moto oltrepassano la linea bianca. Sul lago di nuovo i battelli, con le loro lunghe scie e i motori vibranti. I marciapiedi pieni di gente, i parcheggi ricolmi, i semafori affollati. Gente che mangia, che ride, che chiacchiera, seduti ai tavolini (affollati) dei bar, uscita dalle gelaterie con i loro trofei.<br />
Questa falsa normalità fa ancora più impressione del silenzio. È l'immagine vivente del braccio di ferro tra voglia di spensieratezza e buon senso – e non mi pare stia vincendo quest'ultimo.<br />
<br />
Certo, qui si vive di turismo e per tre mesi le guide turistiche, gli accompagnatori turistici, le guide naturalistiche, gli operatori museali, le aziende di trasporti turistici, gli autisti a noleggio, i tassisti, gli scafisti, i ristoratori, i negozianti, gli albergatori, gli imprenditori extra alberghieri, le agenzie turistiche e di eventi non hanno lavorato. Quasi metà stagione è passata nel silenzio e nell'immobilità.<br />
<br />
Ma quanto è meraviglioso sentire i profumi senza dover annusare i gas di scarico di flotte di automobili, autobus e battelli? E assaporare la bellezza di questi posti senza sgomitare e immergersi nella folla rumorosa? E trovare il giorno dopo le passeggiate pulite, senza sacchetti di rifiuti che trasbordano dai cestini urbani?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-HAtodqZeTzE/Xt4K9Zp5UhI/AAAAAAAAjUQ/T08nf_qVfTU8vV65P2E9gbmZExwACqB3gCLcBGAsYHQ/s1600/AiQuattroVenti%2Bprimavera%2B2020%2Bin%2Bmoto%2Bsul%2BLago%2BMaggiore.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti primavera 2020 in moto tra Lago Maggiore e lago d'Orta" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-HAtodqZeTzE/Xt4K9Zp5UhI/AAAAAAAAjUQ/T08nf_qVfTU8vV65P2E9gbmZExwACqB3gCLcBGAsYHQ/s1600/AiQuattroVenti%2Bprimavera%2B2020%2Bin%2Bmoto%2Bsul%2BLago%2BMaggiore.png" title="AiQuattroVenti primavera 2020 in moto sul Lago Maggiore" /></a></div>
<br />
<div align="left" class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 12pt; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<br /></div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-10723972931873764232019-10-14T07:00:00.000+02:002019-10-14T16:55:56.217+02:00Pro e contro delle casanze<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">Non tutte le vacanze sono vacanze. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"> L’ultima volta che siam partiti con cane, macchina e bagagli, pensavamo di andare in vacanza e ci siamo trovati in <i>cacanza</i> (= vacanza di *****): scale ripidissime, muratori alle finestre, olezzo di pesce (dalle cucine del ristorante al piano terra) e, <i>dulcis in fundo</i>, scarafaggi anche nei cassetti. Abbiamo rifatto i bagagli, salutato il mare, raccolto la bile e siamo tornati a casa: scale agevoli, finestre aperte, aria fresca e solo qualche zanzara. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"><span style="font-weight: normal;"> </span>Da quel giorno zero vacanze per noi, ma solo <i><b>casanze</b></i> (= vacanze a casa).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">Le casanze, soprattutto per chi ha l’ufficio in casa come me, non sono entusiasmanti, né promettono grandi avventure. In compenso sono rilassanti e, proprio perché non generano aspettative, sanno regalare <b>piacevoli sorprese</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"> Ecco la formula segreta (e del tutto personale) per vivere bene le casanze:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">1.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">zero lavoro e zero impegni abituali (sei a casa, ma in vacanza);<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">2.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">organizzazione q.b. (tanto per trovare ristoranti, negozi, musei aperti);<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">3.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">nuove prospettive (sii turista a casa tua);<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: #444444;"><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">4.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">mille e una coccola (mangia fuori, acquista dei ricordi, prendi il sole).<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">Noi siamo fortunati, perché viviamo in un luogo turistico, accogliente, ricco di bellezze, di luoghi e di iniziative da scoprire. Ma chiunque può assecondare la sorte (beffarda, cieca, cattiva) e godere dei <b>vantaggi</b> del rimanere a casa. <span style="font-weight: normal;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: calibri, sans-serif; font-size: 11pt; font-style: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"> Perché i motivi per cui passare le vacanze a casa sono tanti: momentanea mancanza di salute, disorganizzazione, repulsione per i viaggi, traumi vacanzieri, desiderio sfrenato di quiete, esaurimento delle risorse economiche… <o:p></o:p></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto;">
<span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"> <span style="color: #444444;">Naturalmente, come ogni medaglia ha due facce, così le casanze hanno i loro <b>pro e contro</b>.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto;">
<span style="font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"><br /></span>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-MU-XAerXFwY/XaSK_wvGF9I/AAAAAAAAivY/HSwcgEZwZ3MMTH8iuLnQMcbL7f9IR04YACLcBGAsYHQ/s1600/47E964E1-6456-4D30-B77F-D1E3C2F068E2.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti pro delle casanze" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-MU-XAerXFwY/XaSK_wvGF9I/AAAAAAAAivY/HSwcgEZwZ3MMTH8iuLnQMcbL7f9IR04YACLcBGAsYHQ/s1600/47E964E1-6456-4D30-B77F-D1E3C2F068E2.jpeg" title="AiQuattroVenti casanze pro" /></a></div>
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<br /></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-6uzF8EVsbjQ/XaSLYGXMnPI/AAAAAAAAivk/E-Ab-Xew7FA1xFPF9RmA9XbIw848iDD3QCLcBGAsYHQ/s1600/F544822D-F548-4FBC-9397-65DE0AAA7688.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti contro delle casanze" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-6uzF8EVsbjQ/XaSLYGXMnPI/AAAAAAAAivk/E-Ab-Xew7FA1xFPF9RmA9XbIw848iDD3QCLcBGAsYHQ/s1600/F544822D-F548-4FBC-9397-65DE0AAA7688.jpeg" title="AiQuattroVenti casanze contro" /></a></div>
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<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;">Accogli le casanze quando non puoi farne a meno, assaporale per tutto quello che sapranno regalarti, dimentica chi sei (e dove vivi) e immergiti con tutta te stessa in queste non-avventure ricche di sorprese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; text-align: center;">
<span style="color: #444444; font-family: "georgia" , serif; font-size: 14pt;"><b>Buon vento</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto;">
<br /></div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-467922793622149002019-08-29T07:00:00.000+02:002019-08-29T15:43:32.310+02:00“C’era due volte il barone Lamberto”Se hai in mente di visitare una località del <b><a href="http://www.alessandranoseda.it/search/label/lago%20d%27Orta" target="_blank">lago d’Orta</a></b>, c’è una cosa che devi sapere. Non è un segreto, anzi: ci piace farlo sapere a tutti!<br />
<b>Gianni Rodari</b>, lo scrittore famoso per le sue filastrocche, nacque e visse a Omegna per i primi nove anni della sua infanzia. E scrisse un libro in cui l’isola di San Giulio, il lago d’Orta, tutto il territorio intorno e i suoi abitanti sono protagonisti; s’intitola <b><i>C’era due volte il barone Lamberto</i></b>.<br />
<br />
Il libro racconta una <b>favola che va al contrario</b> e <i>obbedisce solo a se stessa</i>: il protagonista non è un giovane che, dopo mille avventure, diventa adulto, ma un vecchio di novantatre anni, molto ricco e sempre malato, che diventa un bambino di tredici anni.<br />
La storia, spiega l’autore, va al contrario in onore del lago d’Orta <i>che fa di testa sua</i>:<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>Il lago d’Orta, nel quale sorge l’isola di San Giulio e del barone Lamberto, è diverso dagli altri laghi piemontesi e lombardi. È un lago che fa di testa sua. Un originale che, invece di mandare le sue acque a sud, come fanno disciplinatamente il Lago Maggiore, il lago di Como e il lago di Garda, le manda a nord, come se le volesse regalare al Monte Rosa, anziché al mare Adriatico.</i></blockquote>
Perciò, dopo aver visitato i luoghi bellissimi del lago d’Orta, corri in libreria a prendere la tua copia: ogni volta che leggerai la favola del barone Lamberto, <b>riconoscerai i luoghi</b> descritti – l’isola di San Giulio, Orta San Giulio, i paesi del Cusio (Pogno, San Maurizio d’Opaglio, Alzo, Pella, Corconio, Lortallo, Vacciago, Omegna, Gozzano, Ameno), i monumenti (il Belvedere di Quarna, il santuario della Madonna del Sasso, la torre di Buccione, il convento del monte Mesma, il santuario della Madonna della Bocciola, il Sacro Monte di Orta), i monti (l’Alpe Quaggione, il Mottarone, il Monte Rosa) e avrai un intero libro come <b>ricordo</b> delle tue vacanze.<br />
<div>
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Buon vento!</b><br />
<b><br /></b>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DTUh7DijaTM/XWfVoPXbc-I/AAAAAAAAisU/XejihUMRGdwfoTlogsvSC7Uc6QXE3sElgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bcera%2Bdue%2Bvolte%2Bil%2Bbarone%2Blamberto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti lago d'Orta Gianni Rodari" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-DTUh7DijaTM/XWfVoPXbc-I/AAAAAAAAisU/XejihUMRGdwfoTlogsvSC7Uc6QXE3sElgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bcera%2Bdue%2Bvolte%2Bil%2Bbarone%2Blamberto.jpg" title="AiQuattroVenti lago d'Orta C'era due volte il barone Lamberto" /></a></div>
<b><br /></b></div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-90415011124835880512019-08-22T07:00:00.000+02:002019-08-22T18:48:07.076+02:00Il cuore del lago d’Orta è l’isola del silenzio<i>Fine settembre di un anno fa.</i><br />
<br />
Era l’ultimo giorno di vacanza, o giù di lì. Provavo un senso di pace con una punta di nostalgia in anticipo. Perché ancora la vacanza non era finita, ma ne sentivo già approssimarsi la mancanza.<br />
Quel giorno siamo arrivati a Orta San Giulio con l’intento di prendere il battello e fare un giro sull’<b>isola di San Giulio</b>.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-bVzU3NOGYWA/XV7ApFjP4wI/AAAAAAAAiq4/MhoeJNFp1OoC8N-hmUSeWlCveZo5krL3gCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdel%2Bsilenzio.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti lago d'Orta Isola del silenzio Isola di San Giulio" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-bVzU3NOGYWA/XV7ApFjP4wI/AAAAAAAAiq4/MhoeJNFp1OoC8N-hmUSeWlCveZo5krL3gCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdel%2Bsilenzio.png" title="AiQuattroVenti lago d'Orta Isola del silenzio" /></a></div>
<br />
Orta è una meta vicina, l’abbiamo percorsa in largo (in lungo non ancora) ma non siamo mai stati sull’isola assieme. Perciò ci sentivamo come due veri turisti a caccia di bellezza e stupore: chiusi alla consuetudine, aperti allo sconosciuto.<br />
Mi piace arrivare nel cuore del paese da metà altezza, percorrere la strada che dal mare di parcheggi sfiora i tetti del borgo, s’addentra tra i muri dei palazzi e sbuca sulla scalinata della chiesa. Se guardo in alto a sinistra, la sua facciata chiara s’illumina di sole; ma il mio sguardo corre subito in basso, oltre i gradini, verso la piazza, il Palazzotto, i tavolini vestiti di colore dei bar, in cerca del brillio solenne del <b>lago d’Orta</b>.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-V75DPI6Q56A/XV7DahjLzII/AAAAAAAAirQ/GYxM1oGvI2g-wF8BWyYJkZu4zOQurDUygCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdi%2BSan%2Bgiulio%2Bpozzo%2Bgatto.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti lago d'orta isola del silenzio isola di San Giulio pozzo gatto" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-V75DPI6Q56A/XV7DahjLzII/AAAAAAAAirQ/GYxM1oGvI2g-wF8BWyYJkZu4zOQurDUygCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdi%2BSan%2Bgiulio%2Bpozzo%2Bgatto.png" title="AiQuattroVenti lago d'orta isola di San Giulio pozzo gatto" /></a></div>
<br />
C’erano pochi turisti, oltre noi. Siamo saliti sul battello, lasciato a terra ogni pensiero e partiti alla scoperta. Un breve tratto, percorso con lentezza quasi a misura di sguardo curioso, che si posa sulle forme e i colori di pareti, finestre, darsene. E quando siamo sbarcati c’era un muro, degli scalini e una porta ad arco: di qua le acque placide sotto il blu del cielo, di là una storia diversa.<br />
La scala sale alla basilica di San Giulio, antica quanto le leggende, e lì accanto inizia la strada che gira attorno all’isola, tra le facciate dei palazzi, scorci di lago, l’abbazia benedettina di clausura, piccoli spiazzi, fronde di giardini nascosti, strettoie, tetti e pareti di ardesia, antiche pietre e forme sinuose.<br />
Un’insegna indica la via e dei cartelli a sbalzo sui muri riportano parole, frasi che, una dopo l’altra, in senso antiorario scrivono un messaggio (la <b>Via del silenzio</b>) e nel senso inverso ne scrivono un altro (la <b>Via della meditazione</b>). Quanto mi piace tutto ciò!<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-8D8f3UJC6_E/XV7E9ov_7GI/AAAAAAAAirc/CTlmhgp0CXYuNLBCkM1IZo7IcXfDF2_IACLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdi%2BSan%2Bgiulio%2Bpozzo%2Bgatto%2B%25281%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti lago d'Orta Orta San Giulio dall'isola del silenzio" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-8D8f3UJC6_E/XV7E9ov_7GI/AAAAAAAAirc/CTlmhgp0CXYuNLBCkM1IZo7IcXfDF2_IACLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdi%2BSan%2Bgiulio%2Bpozzo%2Bgatto%2B%25281%2529.png" title="AiQuattroVenti lago d'Orta Orta San Giulio" /></a></div>
<br />
Iniziamo il giro dell’isola lungo la Via del silenzio.<br />
<br />
<i> Ascolta il silenzio.</i><br />
<i> Ascolta l’acqua, il vento, i tuoi passi…</i><br />
<i> Nel silenzio accetti e comprendi.</i><br />
<i> Nel silenzio accogli tutto.</i><br />
<i> Il silenzio è il linguaggio dell’amore.</i><br />
<i> Il silenzio è la pace dell’io.</i><br />
<i> Il silenzio è musica e armonia.</i><br />
<i> Il silenzio è verità e preghiera.</i><br />
<i> Nel silenzio incontri il Maestro.</i><br />
<i> Nel silenzio respiri Dio.</i><br />
<br />
Poi ci giriamo e torniamo sui nostri passi, lungo la Via della meditazione.<br />
<br />
<i> Ogni viaggio comincia da vicino.</i><br />
<i> I muri sono nella mente.</i><br />
<i> Apri il tuo essere.</i><br />
<i> Il momento è ora, qui, adesso.</i><br />
<i> Abbandona l’io e il mio.</i><br />
<i> Accettati, cresci, matura.</i><br />
<i> Sii semplice, sii te stesso.</i><br />
<i> Il saggio sbaglia e sorride.</i><br />
<i> Se arrivi a essere ciò che sei, sei tutto.</i><br />
<i> Quando sei consapevole il viaggio è finito.</i><br />
<br />
Ed è questo secondo messaggio – più del sole sull’acqua, più dell’acqua sui moli di pietra e legno, più dei moli abitati da gatti e gabbiani, più dei gabbiani contro il sole – a rendere magico e unico questo ultimo giorno di vacanza, o giù di lì.<br />
<br />
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</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-n1wHveERIrg/XV7F5Nm0rSI/AAAAAAAAiro/YLO_QTfPMVIlE7rfB6zVXY75p0sAhke1wCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdi%2BSan%2Bgiulio%2Bpozzo%2Bgatto%2B%25282%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti lago d'Orta isola di San Giulio via della meditazione" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-n1wHveERIrg/XV7F5Nm0rSI/AAAAAAAAiro/YLO_QTfPMVIlE7rfB6zVXY75p0sAhke1wCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bisola%2Bdi%2BSan%2Bgiulio%2Bpozzo%2Bgatto%2B%25282%2529.png" title="AiQuattroVenti lago d'Orta via della meditazione" /></a></div>
<br />Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-71914963407212561262019-08-01T08:00:00.000+02:002019-08-01T15:28:03.323+02:00Mi preparo alle vacanzeAgosto è iniziato con un <b>venticello gentile</b>, che rinfresca l’animo e invita al riposo. Sembra un buon segno.<br />
Trentun giorni e altri quindici mi separano dalle <b>vacanze</b>; pieni di lavoro, letture, studio e ritmi laschi. Se il caldo soffoco se n’è andato davvero, tornerò ad allenarmi sul lungolago ogni mattina, uscirò per lente commissioni nel pomeriggio – ottima scusa per attardarmi nei negozi e osservare il tempo che passa in santa pace.<br />
<br />
Poi ci saranno le vacanze, anzi: le <b>casanze</b>. Anche quest’anno rimarremo a casa, volentieri, e faremo di nuovo i turisti a casa nostra. Se ci penso mi sciolgo e ci penso, perché di quelle due settimane di totale riposo e assoluta ricerca della bellezza ho un gran bisogno.<br />
Allora prendo carta, penna e inizio a segnare i luoghi che vorrei visitare e i giri in moto che vorrei fare…<br />
<b><br /></b>
<b>La Valle Cannobina in moto e l’Orrido di Sant’Anna</b><br />
Vorrei con tutta me stessa completare quel <a href="http://www.alessandranoseda.it/2015/07/un-giro-in-moto-meta.html" target="_blank">giro in moto sospeso</a> per un colpo di calore. Risalire il Lago Maggiore, fermarci per un gelato e una passeggiata a Cannobio, imboccare la strada che attraversa la Valle Cannobina e cercare l’Orrido di Sant’Anna. Provare brividi di paura, mentre l’acqua del torrente Cannobino scorre impetuoso tra le rocce che continua ancora a scavare. Poi raggiungere la Valle Vigezzo e ridiscendere verso Stresa e il lago.<br />
<br />
<b>L’isola dei Pescatori</b><br />
Lei ci manca. L’anno scorso abbiamo visitato le sue sorelle più nobili e famose, ma quest’anno è il suo momento. È l’unica delle tre a essere abitata tutto l’anno, come un normale paese di provincia ma circondato dall’acqua.<br />
Magari i suoi vicoli, i suoi balconi e il suo punto di vista insolito m’inspireranno idee e storie da raccontare...<br />
<br />
<b>Il giro in moto del Lago Maggiore</b><br />
Perché la tradizione continui e gli occhi si riempiano di bellezza infinita. Questa volta ci fermeremo lungo la strada, magari a Laveno Mombello per visitare il MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico; oppure il Museo civico archeologico al Castello Visconteo di Locarno; o Ascona, per una semplice passeggiata sul lungolago.<br />
<br />
<b>La Rocca di Angera</b><br />
Ogni tanto ci torno, attraverso le sale, mi sporgo dalle finestre e osservo la sua gemella che si alza di fronte, ad Arona. Mi piace immaginare com’era il castello di Arona, il suo giardino e i bagliori del sole sugli elmi dei soldati. È una visita più d’affetto che di scoperta.<br />
<br />
Abbiamo quindici giorni tutti per noi e i nostri canidi. Non mancheranno <b>passeggiate</b> tra i boschi e sulle rive dei laghi: il golfo della Quassa a Ranco, il <a href="http://www.alessandranoseda.it/2014/11/i-lagoni-di-mercurago.html" target="_blank">parco naturale dei Lagoni ad Arona</a>, i sentieri che costeggiano il lago d’Orta, la <a href="http://www.alessandranoseda.it/2019/06/il-giro-del-lago-di-varese-in-otto.html" target="_blank">ciclopedonale del lago di Varese</a>…<br />
<br />
E poi, <b>chissà</b>?<br />
<br />
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-4FSxOidf0Wk/XULlLhrBnmI/AAAAAAAAip4/zhzWCDFBuN8TVK4rR7fV8juZa4gd5L4OgCLcBGAs/s1600/F5791518-0020-46FD-9E90-3ED6897BF3A9.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti vacanze sul Lago Maggiore" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-4FSxOidf0Wk/XULlLhrBnmI/AAAAAAAAip4/zhzWCDFBuN8TVK4rR7fV8juZa4gd5L4OgCLcBGAs/s1600/F5791518-0020-46FD-9E90-3ED6897BF3A9.png" title="AiQuattroVenti vacanze sul Lago Maggiore" /></a></div>
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<br /></div>
</div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-47858859138177824092019-07-25T07:00:00.000+02:002019-07-25T17:40:36.262+02:00Come fanno i turisti a fare i turisti con questo caldoÈ una di quelle settimane caldissime, in cui i vestiti prima s’incollano alla pelle e poi s’inzuppano di sudore. Piano, piano e <b>inesorabilmente</b> – anche a stare seduti in poltrona a scrivere.<br />
<br />
Volevo raccontare una storia di fiori, nuvole grigie e panchine vista lago, ma il caldo bollente mi ottunde, distorce pensieri e parole, affatica ogni tentativo di concentrarmi. Allora lascio che le dita seguano il filo sottile che ingarbuglia la mia mente, e scrivo del <b>caldo</b>.<br />
<br />
Mi chiedo: <b>come fanno i turisti a fare i turisti? </b><br />
Quando l’aria è umida e surriscaldata dai raggi solari, soffocante, del tutto ferma, come fanno i turisti a lasciare l’aria condizionata dell’albergo, degli autobus, dei ristoranti per avventurarsi tra le strade e le bellezze da visitare?<br />
Quando il cielo è celeste slavato, senza una nuvola, coperto di una patina spugnosa, come fanno i turisti in moto e in bicicletta a solcare l’asfalto vischioso?<br />
Come fanno a trovare la voglia e l’energia di lasciare il refrigerio dell’acqua di mare, lago o piscina, per seguire il programma di viaggio?<br />
Ce ne sarà almeno uno che sventola bandiera bianca (se ne ha le forze) e rinuncia a vedere, guardare, osservare, scoprire e meravigliarsi?<br />
<br />
Oppure la <b>magia della vacanza</b> – quella cosa misteriosa che ti fa fare ciò che mai faresti nella vita di tutti i giorni – riesce a cancellare il disagio, il colpo di calore, la spossatezza e induce ad andare avanti, come se niente fosse?<br />
<br />
Forse i turisti sono una <b>specie diversa</b>, più evoluta: capace di adattarsi a climi e situazioni estreme senza sentirne la reale portata né subirne le conseguenze. Indomiti attraversano le città, sciami di zanzare e moschini, visitano palazzi, giardini e musei, nelle ore più calde della giornata e nelle sere più afose di sempre.<br />
Un gelato, una granita, magari una birra fredda e un ventaglio: cosa sarà mai questo caldo?<br />
<br />
Me lo chiedo perché, da autoctona di luoghi turistici, rimango chiusa in casa in cerca di conforto davanti al ventilatore, e tremo ogni volta che mi tocca uscire e respirare l’aria densa e bollente. Io accaldata, rossa, stravolta e loro, i turisti, sorridenti a passeggio nel caldo equatoriale di questa estate. <i>Ma come fanno?</i><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-M3jnFdX5LSc/XTnMq7hbcPI/AAAAAAAAipQ/7jZtsU1in08LeVQbWyEmMARlGfVc4vKJgCLcBGAs/s1600/DF82C1C0-AB8A-46A5-A6F3-22CEF3C2C457.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti come fanno i turisti a fare i turisti con questo caldo" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-M3jnFdX5LSc/XTnMq7hbcPI/AAAAAAAAipQ/7jZtsU1in08LeVQbWyEmMARlGfVc4vKJgCLcBGAs/s1600/DF82C1C0-AB8A-46A5-A6F3-22CEF3C2C457.png" title="AiQuattroVenti turisti e caldo" /></a></div>
<br />Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-37290982067805063642019-07-04T07:00:00.000+02:002019-07-18T16:16:51.516+02:00Riti e monumenti nell’antico santuario di Saint-Martin-de-Corléans <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-dUmrlMy2X0s/VWbWeIoRD_I/AAAAAAAARqI/VezPZrdkkDUbSr9rXJw0yko3WhtfDlK8QCPcBGAYYCw/s1600/aiquattroventi-rubrica-tempilontani-header.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti archeologia racconti di tempi lontani" border="0" data-original-height="366" data-original-width="400" height="292" src="https://1.bp.blogspot.com/-dUmrlMy2X0s/VWbWeIoRD_I/AAAAAAAARqI/VezPZrdkkDUbSr9rXJw0yko3WhtfDlK8QCPcBGAYYCw/s320/aiquattroventi-rubrica-tempilontani-header.jpg" title="AiQuattroVenti archeologia racconti di tempi lontani" width="320" /></a></div>
<br />
Questa è la storia di un <b>luogo sacro</b> e mai dimenticato. È una storia lunga migliaia di anni, dalla fine del V millennio a.C. agli inizi del III millennio d.C.: dall’alba delle civiltà fino ai giorni nostri.<br />
<br />
Si trova su un terrazzo della Dora Baltea, dove il fiume si piega. Un tempo questo era un punto di snodo delle vie di comunicazione a lunga distanza, oggi è la parte occidentale della città di <b>Aosta</b>.<br />
Non sappiamo molto delle prime genti che lo frequentarono, possiamo solo immaginare.<br />
<br />
<b>Il primo gesto sacro fu un’aratura.</b><br />
Anzi, una serie di arature eseguite in momenti diversi e periodicamente ripetute senza mai sovrapporsi. I solchi sono incisioni regolari, profonde venti centimetri, di forma triangolare e parallele; si estendono nella zona sud-orientale e si muovo da sud-ovest a nord-est.<br />
Li incisero tra la fine del Neolitico e gl’inizi dell’età del Rame, e legarono il luogo sacro all’agricoltura, mezzo di sussistenza e simbolo di fertilità e di vita.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-XH-FEbkBcVw/XTBWCaoxzHI/AAAAAAAAin4/aQp5gkRMZwgs92_H3jxzIGXCRdS1lgIQQCLcBGAs/s1600/EF8A6FF9-5BEF-4B63-A09F-29F8F0B8C173.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti archeologia tempi lontani Saint-Martin-de-Corleans aratura sacra " border="0" data-original-height="161" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-XH-FEbkBcVw/XTBWCaoxzHI/AAAAAAAAin4/aQp5gkRMZwgs92_H3jxzIGXCRdS1lgIQQCLcBGAs/s1600/EF8A6FF9-5BEF-4B63-A09F-29F8F0B8C173.jpeg" title="AiQuattroVenti archeologia Saint-Martin-de-Corleans aratura sacra" /></a></div>
<br />
<b>Poi scavarono i pozzi. </b><br />
A nord, dove prima c’era una grande aratura ora non più visibile. I pozzi sono cilindrici, diversi fra loro, a volte grandi anche un metro e ottanta centimetri e profondi fino a due metri; raggruppati in direzione nord-est/sud-ovest.<br />
Dentro vi hanno deposto frutti, semi di legumi e cereali, macine di pietra e ciottoli; sopra ad alcuni hanno acceso dei focolari. Per tre secoli e mezzo hanno ripetuto gli stessi rituali legali ai culti agricoli, e le genti dopo di loro se ne sono presi cura, come ancora oggi si fa con un luogo della memoria.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-7IxcdkNrnss/XTBXzXJDTbI/AAAAAAAAioE/OqwoBgXjbw8CyEvWHyi3nx7MiWButBw7ACLcBGAs/s1600/B45A09E5-E806-485B-8ACB-60699E0C85D9.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti archeologia tempi lontani Saint-Martin-de-Corleans pozzi" border="0" data-original-height="161" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-7IxcdkNrnss/XTBXzXJDTbI/AAAAAAAAioE/OqwoBgXjbw8CyEvWHyi3nx7MiWButBw7ACLcBGAs/s1600/B45A09E5-E806-485B-8ACB-60699E0C85D9.png" title="AiQuattroVenti archeologia Saint-Martin-de-Corleans pozzi" /></a></div>
<br />
<b>Dopo mille anni, innalzarono pali di legno.</b><br />
Sia a nord sia a sud; nell’area nord-orientale ben ventiquattro, ravvicinati e disposti a nord-est/sud-ovest, attraversano l’area dell’aratura sacra. Ne rimangono le buche d’impianto, le pietre di rincalzo dei più grandi e alcuni resti carbonizzati di larice e pino silvestre.<br />
Li realizzarono poco alla volta, nel corso della prima metà del III millennio a.C.: scavarono le buche, vi deposero crani bovini, fiammarono l’estremità dei pali da interrare per conservarle più a lungo, eressero i pali e, alcuni, li sostituirono col passare del tempo. Costruirono, così, una sorta di percorso rituale.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-iyqYl14yu6s/XTBfeAAa8_I/AAAAAAAAioQ/83H888eROEsjrZQTZUbjveXWjwfvB018gCLcBGAs/s1600/20B6D6C1-F306-4C53-8F7D-22597814E3F4.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti archeologia tempi lontani Saint-Martin-de-Corleans pali lignei" border="0" data-original-height="161" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-iyqYl14yu6s/XTBfeAAa8_I/AAAAAAAAioQ/83H888eROEsjrZQTZUbjveXWjwfvB018gCLcBGAs/s1600/20B6D6C1-F306-4C53-8F7D-22597814E3F4.png" title="AiQuattroVenti archeologia Saint-Martin-de-Corleans pali lignei" /></a></div>
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<b>Aggiunsero i monoliti.</b></div>
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Paralleli e ortogonali alle linee di pali, modificano l’impatto visivo ed emotivo con la solennità della pietra: nove menhir e lastre con foro, più di quaranta stele antropomorfe. L’inizio del megalitismo.</div>
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Mentre ancora si innalzano o sostituiscono pali, per la prima volta la sacralità del luogo è legata alla figura umana. Resa in modo sintetico, uomini e donne distinguibili solo dall’abbigliamento e dai loro strumenti, con altezze fino a tre metri. Rappresentano personaggi reali divinizzati e venerati, legati a culti religiosi, a rituali astronomici-astrologici, rivolti verso est/sud-est ad accogliere chi percorreva l’area sacra. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-q4lijxFGPE0/XTB91lbc_sI/AAAAAAAAioo/y5gLpnudzIgklsDvLKwNOGxOaIvIX5DkgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2BSaint-Martin-de-Corleans%2Bstatue%2Bstele.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti archeologia tempi lontani Saint-Martin-de-Corleans statue stele" border="0" data-original-height="161" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-q4lijxFGPE0/XTB91lbc_sI/AAAAAAAAioo/y5gLpnudzIgklsDvLKwNOGxOaIvIX5DkgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2BSaint-Martin-de-Corleans%2Bstatue%2Bstele.PNG" title="AiQuattroVenti archeologia Saint-Martin-de-Corleans statue stele" /></a></div>
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<b>Trasformarono il santuario in sepolcreto.</b></div>
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Nel rispetto delle strutture e dei riti precedenti: i monumenti tombali megalitici sorgono lungo gli allineamenti di legno e di pietra, li modificano e li integrano. Le stele sono abbattute, estratte intere dal terreno oppure tagliate con cura alla base e fatte cadere a faccia in giù. Col tempo alcune sono reimpiegate, intere o in frammenti, in diverse tombe in modo sistematico: è un’evoluzione, non una cesura.</div>
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Le tombe, costruite durante l’età del Rame e utilizzate fino all’età del Bronzo Antico, sono diverse: dalle semplici ciste di pietra ai dolmen su piattaforma e alle complesse tombe foderate di lastre di pietra in una struttura circolare delimitata da muri. Come diversi sono i rituali funebri delle sepolture collettive: a cremazione, a inumazione, talvolta arricchite da un semplice corredo di ceramiche rituali, ornamenti in pietre dure, osso, conchiglia, rame, bronzo e manufatti in pietra scheggiata.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-9yo_JejBVyc/XTB-OBB2ZNI/AAAAAAAAiow/ABrAp5wn0ho1UD7FpGSGCtCzioii42OuQCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2BSaint-Martin-de-Corleans%2Btombe.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti archeologia tempi lontani Saint-Martin-de-Corleans statue stele" border="0" data-original-height="161" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-9yo_JejBVyc/XTB-OBB2ZNI/AAAAAAAAiow/ABrAp5wn0ho1UD7FpGSGCtCzioii42OuQCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2BSaint-Martin-de-Corleans%2Btombe.PNG" title="AiQuattroVenti archeologia Saint-Martin-de-Corleans statue stele" /></a></div>
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<b>La storia continua.</b></div>
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Con le sepolture e il tumulo dell’età del Ferro, l’abitato, la strada e la necropoli d’età romana, la chiesa di Saint Martin de Corléans del Medioevo, e perdura fino ai giorni nostri.</div>
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Diverse le genti, diverse le culture, diverse le epoche, ma in un unico luogo sacro <b>mai dimenticato</b>.</div>
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<b>Buon vento!</b></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-34002302446293805642019-06-27T07:00:00.000+02:002019-06-27T08:40:22.944+02:00“La gioia del vagare senza meta”<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-CT3uXtf3rLc/VNSdSycXaNI/AAAAAAAAO2w/s4F40cwxPNEU3pr_VZAFeoWnqLvh6j0ggCPcBGAYYCw/s1600/aiquattroventi-rubrica-raccontidiviaggio-header.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="366" data-original-width="400" height="292" src="https://1.bp.blogspot.com/-CT3uXtf3rLc/VNSdSycXaNI/AAAAAAAAO2w/s4F40cwxPNEU3pr_VZAFeoWnqLvh6j0ggCPcBGAYYCw/s320/aiquattroventi-rubrica-raccontidiviaggio-header.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Se non ti è mai capitato, mi spiace proprio. Perché in una via parallela, mentre i turisti pernottano, gli escursionisti rincasano e i viaggiatori attraversano il mondo, c’è chi va sospinto dal piacere di camminare, osservare, esserci, dalla curiosità e dalla ricerca della bellezza, per il semplice gusto di farlo.<br />
La via parallela è la <i>flânerie</i>, l’arte di passeggiare provando emozioni per ciò che si osserva. Ben descritta ne <b><i>La gioia del vagare senza meta </i>di Roberto Carvelli</b>.<br />
<br />
Flânerie in italiano si traduce con “andare a zonzo, bighellonare” (o peggio “gingillarsi, perdere tempo”), il <i>flâneur</i> è quindi un “perditempo”, un “gentiluomo che vaga per le vie cittadine, provando emozioni nell’osservare il paesaggio”.<br />
Sono una <i>flâneuse</i>, amo <b>vagare senza meta</b> col solo scopo di camminare, curiosare, stare bene. Ho scoperto di esserlo leggendo questo libro; perciò cercherò di spiegare la flânerie seguendo le parole dell’autore.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-5t0Y4yyWAto/XRRjlVkAI5I/AAAAAAAAiks/nACdM4xUTygZ78gTG5DGtNv4GHgpfqyNgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bracconti%2Bdi%2Bviaggio%2Bla%2Bgioia%2Bdi%2Bvagare%2Bsenza%2Bmeta.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti racconti di viaggio flanerie" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-5t0Y4yyWAto/XRRjlVkAI5I/AAAAAAAAiks/nACdM4xUTygZ78gTG5DGtNv4GHgpfqyNgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bracconti%2Bdi%2Bviaggio%2Bla%2Bgioia%2Bdi%2Bvagare%2Bsenza%2Bmeta.png" title="AiQuattroVenti racconti di viaggio la gioia del vagare senza meta" /></a></div>
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<h2>
<span style="font-size: large;"><span style="color: #e69138;">Che cos’è la flânerie</span> </span></h2>
La flânerie è una <b>passeggiata senza scopo e senza fretta</b>. È andare e guardare, essere liberi di fare – senza fare per forza qualcosa – e di essere – senza essere per forza qualcuno. È un atto libero, un viaggio tra la sorpresa e la rivelazione, la separazione e l’unione.<br />
È <i>un atteggiamento del cuore</i>, <i>una predisposizione del sentimento</i>, <i>un esercizio dello spirito</i>.<br />
<br />
<h2>
<span style="font-size: large;"><span style="color: #e69138;">Chi</span> <span style="color: #e69138;">sono il flâneur e la flâneuse</span></span></h2>
Sono <b>passeggiatori solitari</b>, osservatori e cronisti della vita cittadina. Sono pacati, svagati e in comunicazione con tutto ciò che li circonda. Sovversivi e controcorrente, vanno dove gli altri non vanno. Si sentono a casa ovunque e si perdono per scelta, senza fuggire né smarrirsi.<br />
Sono poeti che decidono <i>di uscire a farsi travolgere dalla bellezza di quel che incontrano</i>.<br />
<br />
<h2>
<span style="color: #e69138; font-size: large;">Dove vanno, quando e come</span></h2>
I posti privilegiati sono le città: Parigi, New York, Milano, Torino. Ma li trovi anche lungo le strade di campagna, nelle stazioni ferroviarie, nelle piazze, ai capolinea e a una fermata qualunque di un tram.<br />
In vacanza, la domenica, i giorni di festa. Durante le pause di lavoro, durante il lavoro, mentre viaggiano.<br />
Con una disposizione d’animo aperta, avventurosa e romantica (ottocentesca). Con curiosità sincera e ingenua, stupore e fiducia. <i>Con buone gambe, udito fine e vista acuta</i>.<br />
<br />
Se ti ritrovi in questa descrizione; se la <b>felicità</b> di perderti tra le strade e scoprire nuove fonti di bellezza brilla più di una lista di luoghi-da-vedere-assolutamente; se la <b>libertà</b> di fare ed essere vale più delle tappe stabilite in un viaggio; ecco, sai di cosa sto scrivendo.<br />
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<b>Buon vento solitario</b></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-AuHM5SA2e_M/XRRj1I-LY9I/AAAAAAAAik0/mlmC4OAkDXAGtnew2Pn8jmCunXbd117ZQCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bracconti%2Bdi%2Bviaggio%2Bla%2Bgioia%2Bdi%2Bvagare%2Bsenza%2Bmeta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti racconti di viaggio La gioia del vagare senza meta Roberto Carvelli flanerie" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-AuHM5SA2e_M/XRRj1I-LY9I/AAAAAAAAik0/mlmC4OAkDXAGtnew2Pn8jmCunXbd117ZQCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bracconti%2Bdi%2Bviaggio%2Bla%2Bgioia%2Bdi%2Bvagare%2Bsenza%2Bmeta.jpg" title="AiQuattroVenti racconti di viaggio La gioia del vagare senza meta Roberto Carvelli" /></a></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-66718156231219408102019-06-20T07:00:00.000+02:002019-06-20T07:00:13.515+02:00Il giro del lago di Varese in otto zampe, quattro gambe e infinite tappeL’idea ha preso forma pian piano. Quattro chiacchiere con amici, voglia di lunghe passeggiate in famiglia, di domeniche all’aria aperta, di scoprire nuovi paesaggi: perché non facciamo il <b>giro del lago di Varese</b> <b>a piedi</b>?<br />
<br />
Il <b>lago di Varese</b>, se lo guardo su una carta, mi sembra un piede medievale rivolto verso destra; se lo guardo dal finestrino della macchina, lo confondo col lago di Comabbio, perché la strada che percorriamo serpeggia tra le due sponde.<br />
Tutt’intorno al lago di Varese c’è una <b>pista pedociclabile</b> – parola cacofonica con un significato molto piacevole: è vietato il transito ai veicoli a motore, si va solo a piedi e in bicicletta.<br />
Attraversa nove comuni del Varesotto: Varese, Buguggiate, Azzate, Galliate Lombardo, Bodio Lomnago, Cazzago Brabbia, Biandronno, Bardello, Gavirate. A tratti costeggia il lago, a tratti se ne allontana: si addentra nei boschi, sfiora casotti ricoperti di foglie, poi s’apre su lunghi prati di ville d’altri tempi, s’avvicina a porzioni di palude, diventa una strada di periferia tra due file di villette, fiancheggia la provinciale, all’improvviso si fa lungolago con tanto di panchine, accarezza darsene abbandonate…<br />
La pista è lunga circa <b>ventotto chilometri</b>. Potremmo farcela in poche tappe, ma ancora non sappiamo quante.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-1C7DXJz1kY4/XLifza0IvzI/AAAAAAAAiEU/bOXNtGhPr7cD8I4JCqzoD_U1p0Ez-76UQCPcBGAYYCw/s1600/aiquattroventi-lagodi%2Bvarese.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti giro del lago di Varese pista ciclopedonale" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-1C7DXJz1kY4/XLifza0IvzI/AAAAAAAAiEU/bOXNtGhPr7cD8I4JCqzoD_U1p0Ez-76UQCPcBGAYYCw/s1600/aiquattroventi-lagodi%2Bvarese.png" title="AiQuattroVenti lago di Varese pista ciclopedonale" /></a></div>
<br />
E così, iniziamo <b>il nostro giro</b> del lago di Varese a settembre dell’anno scorso: siamo in tre, in tutto quattro zampe e quattro gambe.<br />
Una domenica dopo l’altra, raggiungiamo in macchina il nuovo punto di partenza e percorriamo un’ora di strada, andata e ritorno. Baldo, il nostro canide ha dolori alla schiena e a una zampa, non può camminare per più di un’ora. Perciò noi ci adeguiamo: partiamo a metà mattina, ci fermiamo a pranzare al sacco, torniamo a casa nel primo pomeriggio. Soddisfatti, sereni, forti, con gli occhi pieni di <b>bellezza</b>.<br />
Poi arrivano l’inverno, il freddo, le piogge di primavera e noi ci fermiamo: basse temperature e umidità non fanno bene a Baldo, meglio aspettare.<br />
Coi primi soli torniamo in pista: la luce è diversa, gli odori e i suoni nuovi, noi nel frattempo abbiamo aggiunto quattro zampe in più, Flora.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-QSk7uoSFzyg/XQpBym0My8I/AAAAAAAAijQ/kQNwe3dxpPw3lWIaE_9K0L3LqoJkgGzaQCLcBGAs/s1600/43B772E1-B025-4603-BC03-7B4E7F8ABC55.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti giro del lago di Varese " border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-QSk7uoSFzyg/XQpBym0My8I/AAAAAAAAijQ/kQNwe3dxpPw3lWIaE_9K0L3LqoJkgGzaQCLcBGAs/s1600/43B772E1-B025-4603-BC03-7B4E7F8ABC55.png" title="AiQuattroVenti lago di Varese" /></a></div>
<br />
Non siamo partiti dal chilometro zero a Varese, ma dal punto più vicino a noi: il <b>chilometro tredici</b> a Biandronno. Finora abbiamo percorso quattordici chilometri (tra andata e ritorno), attraversato Biandronno passando accanto all’Isolino Virginia, Bardello, il ponte vicino alle chiuse sul fiume Bardello e siamo arrivati oltre il lido di Gavirate.<br />
Ancora non so quale paesaggio mi sia piaciuto di più, ma te lo racconterò presto.<br />
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<div style="text-align: center;">
<b>Buon vento!</b></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-83827177196740217352019-06-13T08:00:00.000+02:002019-06-13T08:00:10.666+02:00Pro e contro dei piccoli museiMi piacciono i <b>piccoli musei</b>. Hai presente? Quelli che sbucano all’improvviso lungo una stradina del centro storico o poco più in là della chiesa patronale, con targhe levigate dalla pioggia e dal sole, con nomi che accendono la curiosità e promettono scoperte bizzarre. Ecco, proprio quelli!<br />
Qui da noi, sul Lago Maggiore e dintorni, ce ne sono a bizzeffe: ogni tanto ne scopro uno nuovo e lo aggiungo alla lista. Mi sono ripromessa di visitarli tutti, sarebbero un’ottima alternativa al solito <i>divano-camino-libro</i> delle fredde domeniche invernali e al <i>mannaggia-piove</i> delle vacanze. Ho iniziato con baldanza il <b>PPM</b> (Programma Piccoli Musei) e presto mi sono accorta di quanto sia meno facile da attuare di quanto pensassi.<br />
<br />
Mi piacciono i piccoli musei, perché <b>raccontano storie uniche di luoghi e persone</b>, ma a volte mi irritano: non si lasciano trovare, dimenticano di avvisare, si concedono col contagocce. Non tutti, ma tanti.<br />
I piccoli musei sono <b>piccoli anche nelle risorse</b>. La maggior parte sono musei civici gestiti direttamene dal Comune, alcuni sono dati in gestione ad aziende e associazioni culturali, altri fanno parte del circuito dell’Ecomuseo Cusius del lago d’Orta e del Mottarone. Poi ci sono le <b>eccezioni</b>: piccoli musei che diventano grandi, costruiscono reti tra di loro e si fanno conoscere con iniziative ed eventi che coinvolgono adulti e bambini durante l’anno; sono <b>amati</b> da chi li cura e, per questo, lasciano un ottimo ricordo in chi li esplora per la prima volta.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-wPDJpZCI_0g/XPlEsjImaCI/AAAAAAAAiKw/zQiZ8UqL8JUdNMm9SNmaVWYWFi2ygXcawCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bpiccoli%2Bmusei%2Bpro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti piccoli musei pro-e-contro" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-wPDJpZCI_0g/XPlEsjImaCI/AAAAAAAAiKw/zQiZ8UqL8JUdNMm9SNmaVWYWFi2ygXcawCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bpiccoli%2Bmusei%2Bpro.jpg" title="AiQuattroVenti piccoli musei pro" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-juCuO6aU20w/XPlBP_lXQQI/AAAAAAAAiKg/YmFAW5O6ZFgAQVoocRneIrCtDilCBYKjwCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bpiccoli%2Bmusei%2Bcontro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti piccoli musei pro-e-contro" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-juCuO6aU20w/XPlBP_lXQQI/AAAAAAAAiKg/YmFAW5O6ZFgAQVoocRneIrCtDilCBYKjwCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Bpiccoli%2Bmusei%2Bcontro.jpg" title="AiQuattroVenti piccoli musei contro" /></a></div>
<br />
Sarebbe <b>meraviglioso</b> se i piccoli musei fossero attivi e vivaci per tutto l’anno, dessero l’opportunità a studenti e laureati in beni culturali di fare le loro prime ed entusiasmanti esperienze (pagate il giusto, ovviamente: <b>la dignità sul lavoro vale anche per la cultura</b>) e fossero pieni di visitatori curiosi e appassionati anche nelle fredde domeniche d’inverno.<br />
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<div style="text-align: center;">
<b>Buon vento!</b></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-70190431510973857552019-06-07T08:00:00.000+02:002019-06-07T08:00:11.194+02:00Entri nel Parco archeologico e Museo di Saint Martin de Corléans e torni indietro nel tempo<i>Un giorno di settembre, durante le nostre vacanze. Davano tempo instabile, sicché era l’occasione giusta per scappare ad Aosta e fare un vero viaggio a ritroso nel tempo.</i><br />
<br />
Da <b>venticinque anni</b> aspetto questo momento.<br />
Era un giorno qualsiasi, una lezione come un’altra di Paletnologia; la strada da casa all’università, le biciclette, gli studenti ingiacchettati di giurisprudenza, la porta a vetri troppo moderna nella facciata del rinascimento lombardo, la bacheca con gli annunci, qualche scalino, il corridoio a gomito e infine la solita aula. Le porte ancora chiuse, aspettiamo fuori, io e altre colleghe aspiranti archeologhe. Quando il fiume di studenti ne esce, prendiamo i soliti posti. Estraiamo dalle borse il quaderno degli appunti, le penne, le matite, un paio di registratori e le mini torce – la mia è bianca, decorata con Lisa Simpson, sta in piedi da sola e la lampadina è orientabile. Il professore consegna a uno di noi – sempre il solito, lo chiama per nome – il carrello delle diapositive, fa spegnere le luci – si accendono le mini torce – e inizia a spiegare. Oggi racconta di un sito preistorico dal nome francese, e io m’innamoro perdutamente.<br />
Da quel giorno non vedo l’ora di visitarlo: è vicino, ad Aosta. È l’<b>area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans.</b><br />
<br />
Perciò puoi immaginare come mi sento oggi. Siamo partiti dal Lago Maggiore per raggiungere <b>Aosta</b>, io che non sto più nella pelle, mio marito che guida nel paesaggio tipico del nord-ovest italiano. Attraversiamo le colline moreniche, la pianura coltivata, le risaie, la valle circondata da monti su cui le nuvole grasse di pioggia si fanno il solletico.<br />
Appena entriamo in città, seguiamo i cartelli marroni che indicano la strada. È un giorno come un altro, c’è poco traffico, i ragazzi sono a scuola, troviamo un parcheggio comodo senza fatica. Sono impaziente. Passato, presente e futuro si mischiano nella mia testa, nelle emozioni e non mi aspetto niente, se non di assaporare quel che vedrò.<br />
A pochi passi da qui sorgeva un <b>grande centro di culto e di cerimonie </b>durato millenni: la sua sacralità attraversa le epoche successive ed è testimoniata ancora oggi dalla piccola chiesa dedicata a Saint-Martin.<br />
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Le due strutture del museo affiancano la strada guardandosi negli occhi. Sono di acciaio, vetro e sanno di terzo millennio; proteggono un’area archeologica indagata di 10.000 mq, tagliata in due dalla strada che stiamo percorrendo. <br />
Da una parte il futuro museo che proteggerà e racconterà l’area frequentata nelle età del Bronzo, del Ferro, romana e nel Medioevo. Dall’altra quello inaugurato nel 2016, che conserva e mette in luce le fasi più antiche del sito, dal Neolitico alla prima età del Bronzo (fine V – inizio II millennio a.C.). In tutto 18.000 mq di Storia.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-jxXFlBy9K-A/XPk8v8QoEeI/AAAAAAAAiJ4/v2KEpFyJ4doLNhYGk_fpQ6BcLVpyx17DwCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2BParco%2Barcheologico%2Be%2BMuseo%2Bsaint-martin-de-corle%25CC%2581ans.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti parco archeologico e museo saint-martin-de-corléans Aosta" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-jxXFlBy9K-A/XPk8v8QoEeI/AAAAAAAAiJ4/v2KEpFyJ4doLNhYGk_fpQ6BcLVpyx17DwCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2BParco%2Barcheologico%2Be%2BMuseo%2Bsaint-martin-de-corle%25CC%2581ans.PNG" title="AiQuattroVenti parco archeologico e museo saint-martin-de-corléans" /></a></div>
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Entriamo. Paghiamo i nostri biglietti, seguiamo le indicazioni del personale e ci prepariamo al nostro <b>viaggio nel tempo</b>.<br />
Una “discesa temporale” ci porta dall’era digitale alla preistoria: è un viaggio a ritroso verso l’inizio della storia e il livello del sito archeologico vero e proprio, a circa sei metri sotto il piano di calpestio odierno. Sono già estasiata.<br />
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Appena varco la porta, rimango colpita dalla vastità dell’ambiente. Là in centro, davanti a me, c’è l’<b>area archeologica</b>. Quella vera, scavata da decine di giovani archeologi (poi diventati ricercatori e docenti) per più di vent’anni di indagini e studi scientifici. Non posso fare a meno d’immedesimarmi in loro.<br />
Poi mi accorgo di un fatto strano: la penombra si trasforma poco alla volta in chiarore e le luci, pian piano, si spostano e illuminano le varie parti dell’area. “Guarda!” esclamo, “Sembra il sole che si alza, attraversa il cielo e se ne va. E poi c’è la notte!” Col naso all’insù, osserviamo le luci che simulano il passaggio del tempo nelle ore della giornata: dall’alba al tramonto, dal giorno alla notte.<br />
Illuminano l’area archeologica – la vera protagonista –, mettono in evidenza le strutture scavate nel terreno e quelle in elevato della fase megalitica del sito, ed evocano il collegamento tra gli antichi monumenti e i fenomeni celesti – equinozi, solstizi, le posizioni del Sole e della Luna che segnano le stagioni.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-88rzLIwUNwQ/XPk9EFXuuCI/AAAAAAAAiKA/eaEGnHle8HwEZUJHIL9aPgUhw6nvnas1wCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Barea%2Bmegalitica%2Bsaint-martin-de-corle%25CC%2581ans.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti area megalitica saint-martin-de-corl{ans" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-88rzLIwUNwQ/XPk9EFXuuCI/AAAAAAAAiKA/eaEGnHle8HwEZUJHIL9aPgUhw6nvnas1wCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti%2Barea%2Bmegalitica%2Bsaint-martin-de-corle%25CC%2581ans.PNG" title="AiQuattroVenti area megalitica saint-martin-de-corl{ans" /></a></div>
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Cammino sulla passerella che circonda e si affaccia sull’area archeologica. Ci sono pannelli, video, disegni sul pavimento e sulle pareti che spiegano la scoperta, le indagini, le singole fasi di frequentazione del sito e i monumenti: leggi una descrizione, ti giri e guardi con occhi nuovi gli originali. Se poi hai fortuna, ti capita di vedere gli archeologi al lavoro, mentre raccolgono, fotografano, studiano i reperti ancora <i>in situ</i>.<br />
Il <b>museo</b> è formato da sei sezioni che seguono e ricostruiscono le fasi più antiche dell’area archeologica: le tracce di arature del Neolitico, i pozzi, gli allineamenti di pali, gli allineamenti di stele antropomorfe e le tombe monumentali del III millennio a.C.<br />
In una sala a parte sono allineate, senza sostegni (in un video mostrano come hanno fatto), le statue-stele originali (quelle sullo scavo sono repliche). Sono così vicine, che sto per toccarne la superficie e seguire i solchi dei motivi incisi…<br />
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In apparenza il <b>Parco archeologico e Museo di Saint Martin de Corléans</b> è una struttura che conserva i monumenti di una grande e antica area di culto, lasciati là dove sono stati rinvenuti; in realtà è un ambiente vivo, in cui scavi, ricerche, reperti, sezioni museali e visitatori interagiscono tra di loro.<br />
Ho studiato tutto questo – l’area archeologica, le fasi, le statue-stele, le tombe – anni fa. Essere qui e ora, a un passo dal suolo calpestato in antico dalle genti del luogo, mi fa sentire tutta la potenza della Storia. Davvero questo posto è magico: riesce a portarmi <b>indietro nel tempo pur rimanendo profondamente nel presente</b>.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-WKWLJ1_9df0/XPk9YIdPjPI/AAAAAAAAiKI/_qNAr927YJkn-_Xjx678Gi8l9iREWjuLACLcBGAs/s1600/IMG-5567.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="AiQuattroVenti saint-marti-nde-corléans Aosta" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-WKWLJ1_9df0/XPk9YIdPjPI/AAAAAAAAiKI/_qNAr927YJkn-_Xjx678Gi8l9iREWjuLACLcBGAs/s1600/IMG-5567.PNG" title="AiQuattroVenti saint-marti-nde-corléans" /></a></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-85432700702882013502019-04-19T07:00:00.000+02:002019-06-14T14:48:54.550+02:00Che cosa vedere in primavera sul Lago Maggiore e dintorniLe nostre <b>vacanze</b> si avvicinano; due settimane in balia dell’umore primaverile. Speriamo che le piogge si sbizzarriscano per tre quarti di aprile e poi le giornate splendano serene e tiepide: abbiamo voglia di sole sulle onde, di corse in moto, di lunghe passeggiate.<br />
Così nasce la nostra “<b>lista delle meraviglie</b>”.<br />
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<a href="https://www.isoleborromee.it/home.html" target="_blank"><b>Proprietà dei Borromeo</b> </a><br />
Già da marzo è iniziata la stagione di apertura al pubblico delle proprietà dei Borromeo: l’<b>Isola Bella</b> e l’<b>Isola Madre</b> con i loro palazzi e i giardini, che dal 2002 fanno parte del circuito inglese della Royal Horticultural Society; <b>Villa Pallavicino</b>, con la fattoria degli animali; il <b>castello di Angera</b>, con il Museo della bambola e del giocattolo e il giardino medievale; la <b><a href="http://www.alessandranoseda.it/2015/06/la-rocca-borromea-di-arona-con-occhi.html" target="_blank">Rocca di Arona</a></b>, con i ruderi in cui, si dice, sia nato san Carlo Borromeo.<br />
Abbiamo visitato le due isole e Villa Pallavicino lo scorso settembre, in vacanza. Per completare la triade del golfo Borromeo, visiteremo l’Isola dei Pescatori. Poi faremo una tappa al Castello d’Angera, che già conosciamo: capita di rado poter gustare la vista di Arona, la sua rocca e il sacro monte di san Carlo dall’altra sponda del lago!<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-MSNrf0a6XMs/XLieTbEGJlI/AAAAAAAAiD8/gWf2eAl_xZIoaB2WJw0qQUABxYzIggpLQCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lagomaggiore-isoleborromee.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Isola Bella" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://3.bp.blogspot.com/-MSNrf0a6XMs/XLieTbEGJlI/AAAAAAAAiD8/gWf2eAl_xZIoaB2WJw0qQUABxYzIggpLQCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lagomaggiore-isoleborromee.png" title="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Isola dei Pescatori" /></a></div>
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<b><a href="http://www.provincia.va.it/code/11376/Pista-ciclopedonale-del-Lago-di-Varese" target="_blank">Il giro del lago di Varese </a></b><br />
Il lago di Varese ha una lunga <b>pista ciclopedonale</b> che lo corona. Attraversa una decina di comuni, in parte lungo la riva del lago e in parte in mezzo ai boschi, con qualche breve tratto su strade percorse da automezzi. È lunga più o meno ventotto chilometri e percorrerla a piedi è una continua scoperta: ville, rustici, casette estive in cima a declivi verdi, giardini, prati, orti, darsene, pontili… C’è tutto quel che puoi trovare lungo le sponde di un lago.<br />
Vogliamo percorrerla tutta a piedi assieme ai nostri cani (ehi, ti ho già presentato <a href="http://sorrisoa365giorni.blogspot.com/2019/03/il-tornado-flora.html" target="_blank">Flora</a>, la nuova cagnolina di casa?), in tappe di un chilometro e mezzo: gli acciacchi di Baldo danno solo un’ora di tregua e noi ci adattiamo volentieri. È bellissimo scoprire nuovi posti tutti insieme!<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-1C7DXJz1kY4/XLifza0IvzI/AAAAAAAAiEQ/fkR9gsiBuwsiQBRFgXHCqRoEQMqV28TYQCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lagodi%2Bvarese.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti pista ciclopedonale del lago di Varese" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://3.bp.blogspot.com/-1C7DXJz1kY4/XLifza0IvzI/AAAAAAAAiEQ/fkR9gsiBuwsiQBRFgXHCqRoEQMqV28TYQCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lagodi%2Bvarese.png" title="Ai Quattro Venti lago di Varese" /></a></div>
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<b>Il parco del golfo della Quassa</b><br />
Il golfo della Quassa si estende dalla punta di Ranco alla punta della Fornace di Ispra. Il tratto di <b>Ispra</b> è aperto, giocoso, a tratti anche avventuroso, con paesaggi mozzafiato e portali magici verso nuove dimensioni. Mentre il tratto di <b>Ranco</b> è rivestito di verde, con piante rare e rare specie di uccelli. Qui, lo attraversa il sentiero del Verbano, che sfiora lacerti dell’antica storia geologica del Lago Maggiore.<br />
Abbiamo percorso il <a href="http://www.alessandranoseda.it/2016/02/quattro-passi-ispra-tra-scogli-e-fornaci.html" target="_blank">lungolago di Ispra</a> assieme a Baldo, la prima volta in un inverno caldo come l’autunno, la seconda in un autunno agli sgoccioli. Siamo arrivati all’inizio del sentiero che si butta nei boschi e rimane la promessa di entrarci e scoprire come continua.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-ltaoaZWfrR4/XLhBzvqd5NI/AAAAAAAAiDk/f-5-tkIzcKchZlxi8hplcIeaTCAfaSvrQCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lagomaggiore-ranco-parcodellaquassa.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Ranco Parco della Quassa a piedi" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://4.bp.blogspot.com/-ltaoaZWfrR4/XLhBzvqd5NI/AAAAAAAAiDk/f-5-tkIzcKchZlxi8hplcIeaTCAfaSvrQCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lagomaggiore-ranco-parcodellaquassa.png" title="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Ranco Parco della Quassa" /></a></div>
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<b>Il primo giro in moto della stagione</b><br />
Il primo giro in moto dell’anno è stato a metà febbraio, quando il caldo improvviso ci ha fatto credere di festeggiare la nuova stagione. Poi c’è stato qualche malanno, vento e ora pioggia, e ci siamo fermati.<br />
Ho chiesto al marito quale giro farebbe: «Andrei a <a href="http://www.alessandranoseda.it/2016/09/a-santa-maria-maggiore-tra-profumi-e.html" target="_blank">Santa Maria Maggiore</a>, poi attraversei la Val Cannobina e tornerei dal Lago Maggiore. E mi fermerei a Stresa a mangiare il gelato al K2 (una delle gelaterie migliori del territorio).»<br />
Io farei il <a href="http://www.alessandranoseda.it/2014/10/il-giro-del-lago-maggiore-in-moto-la.html" target="_blank">giro del Lago Maggiore</a>, ma al contrario: sponda piemontese, Svizzera e sponda lombarda, inseguendo il sole. L’anno scorso abbiamo saltato il nostro appuntamento e ci è mancato.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-TB9dPKj8zog/XLie6Zh7XnI/AAAAAAAAiEE/HSK5WgnvmLcsxsIiWByTCIA59-cQuuzSwCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lsantamariamaggiore.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Valle Vigezzo " border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-TB9dPKj8zog/XLie6Zh7XnI/AAAAAAAAiEE/HSK5WgnvmLcsxsIiWByTCIA59-cQuuzSwCLcBGAs/s1600/aiquattroventi-lsantamariamaggiore.png" title="Ai Quattro Venti Santa Maria Maggiore" /></a></div>
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<b>Buon vento di primavera!</b></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-39739584549897486442019-03-08T08:00:00.000+01:002019-03-08T08:00:08.102+01:00Parco Conelli di Belgirate, il giardino delle favole Ci sono tutti: Biancaneve, Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Alice, Dorothy, Darth Veder, ET, la bella addormentata nel bosco, gli gnomi, i maghi, le streghe, le fate, gli animali fantastici. Abitano in un piccolo parco a pochi passi dal <b>Lago</b> <b>Maggiore</b>, e accolgono con colori sgargianti, poesia e magia chiunque voglia tornare nel fantastico mondo della <b>fantasia</b>.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-BN_BW04K5FY/XIEE7JxtdWI/AAAAAAAAh9Q/W_JuFq20IpwsIByvthLqHj1jWvp0vD3LgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-ParcoConelli.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://2.bp.blogspot.com/-BN_BW04K5FY/XIEE7JxtdWI/AAAAAAAAh9Q/W_JuFq20IpwsIByvthLqHj1jWvp0vD3LgCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-ParcoConelli.PNG" title="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli" /></a></div>
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<b> Parco Conelli </b>ha più di un secolo e mezzo, si trova su una striscia di terreno proprio di fronte al lago, separata dalla sponda solo dalla strada principale. Se arrivi da Arona, lo trovi subito dopo il confine di Lesa e poco prima della strettoia che immette in <b>Belgirate</b>. Puoi parcheggiare sul lungolago, attraversare le strisce pedonali, varcare il cancello e dimenticarti di tutto: è il <b>giardino</b> <b>delle</b> <b>favole</b>, dove stupirsi, meravigliarsi, sognare e smettere di essere adulti.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-cial4x-LUds/XIEEJOzDHdI/AAAAAAAAh9E/zNPI4rWOqXMUO117YUgV_x23aWVXYIGTACLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-PrincipeRospo.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli Roberto Bricalli" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://3.bp.blogspot.com/-cial4x-LUds/XIEEJOzDHdI/AAAAAAAAh9E/zNPI4rWOqXMUO117YUgV_x23aWVXYIGTACLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-PrincipeRospo.PNG" title="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Roberto Bricalli" /></a></div>
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Che cosa lo rende speciale, unico e raro, lo si capisce subito appena entrati. Il parco è una porzione di giardino all’italiana dell’antica dimora dei Conelli, in apparenza come molti altri: a più livelli, dal piano d’ingresso sale verso la collina e scende seguendo il corso d’un ruscello, tra gli alberi e i cespugli tipici di questi luoghi. Nella sostanza è un giardino delle favole: il <b>Principe</b> <b>Rospo</b> di Roberto Bricalli ti accoglie dal suo stagno-fontana, mentre un sentiero si snoda tra le piante e i dipinti di Nicola Pankoff.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI1q6-9jRMVTtVKAr4BgmD0nBCYuYgdoXgTlY36cLNJ_gJaw2EgYnIbtstjcIYYFUuBD3qcUEkYf6_sZHocGwdbeeNTs-PlKQs9o3TIL7iEdjxKFR9gk101S16O_VN0d6q9WoOG1ohh-iy/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-GiardinoDelleFavole.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli giardino delle favole" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI1q6-9jRMVTtVKAr4BgmD0nBCYuYgdoXgTlY36cLNJ_gJaw2EgYnIbtstjcIYYFUuBD3qcUEkYf6_sZHocGwdbeeNTs-PlKQs9o3TIL7iEdjxKFR9gk101S16O_VN0d6q9WoOG1ohh-iy/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-GiardinoDelleFavole.PNG" title="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate giardino delle favole" /></a></div>
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Se vivi ad Arona, non puoi non conoscere <b>Nicola</b> <b>Pankoff</b>, la sua musica, i suoi quadri e i suoi colori. Sono cresciuta tra le sue opere, le vedevo ogni giorno in casa, da amici, nei negozi, nei bar. Ho un suo quadro in camera e ne vorrei altri mille, perché sono <b>dipinti narranti</b>, che traboccano di storie fantastiche – a volte riconoscibili, a volte inimmaginabili. Entrerei volentieri nei suoi quadri, per viverle in prima persona, conoscere i tantissimi personaggi, fermarmi ad assaggiare il cibo e incamminarmi sui ponti a strapiombo sui fiumi. Ne sento gli odori, i suoni, le consistenze, i sapori. Potrei anche vincere la paura del vuoto e salire su una sua mongolfiera, tanto sono curiosa di vederli dall’alto.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/--CVKp0I699E/XIEDaKYwfkI/AAAAAAAAh80/6_fEDo8MWkQHwhQIXdn4RHhvGowscbw2QCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-NicolaPankoff.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli Nicola Pankoff" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/--CVKp0I699E/XIEDaKYwfkI/AAAAAAAAh80/6_fEDo8MWkQHwhQIXdn4RHhvGowscbw2QCLcBGAs/s1600/AiQuattroVenti-LagoMaggiore-Belgirate-NicolaPankoff.PNG" title="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Nicola Pankoff" /></a></div>
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Sono entrata per la prima volta nel giardino delle favole lo scorso settembre. Era pomeriggio, il sole dietro la collina: il posto ideale per godere un po’ di <b>fresco</b> tra la natura, l’arte, la bellezza del lago e un pizzico di magia. Eravamo soli, io e il marito, alla scoperta dei dipinti, a caccia dei particolari, immersi nel piacere della sorpresa e del silenzio. Inutile dire che <b>me</b> <b>ne</b> <b>sono</b> <b>innamorata</b> <b>all’istante</b>.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-A_LLRO5ISqc/XIEhlkqSRfI/AAAAAAAAh9c/6L5kHy_KM0s98VNS4nyVUqSRYlI__kFewCLcBGAs/s1600/Copia%2Bdi%2Baiquattroventi-lagomaggiore-belgirate-Nicola-Pankoff.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ai Quattro Venti Parco Pubblico Villa Conelli" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-A_LLRO5ISqc/XIEhlkqSRfI/AAAAAAAAh9c/6L5kHy_KM0s98VNS4nyVUqSRYlI__kFewCLcBGAs/s1600/Copia%2Bdi%2Baiquattroventi-lagomaggiore-belgirate-Nicola-Pankoff.PNG" title="Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Pubblico Villa Conelli" /></a></div>
<br />Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-37700307923095914522019-01-24T07:00:00.000+01:002019-01-24T07:00:10.656+01:00Scusa non richiesta“<i>Excusatio non petita, accusatio manifesta</i>” è il mio credo da qualche tempo a questa parte. In passato mi affannavo a giustificarmi e a far comprendere i miei motivi, ora ho capito che è superfluo, ambivalente e noioso (per gli altri).<br />
Perciò non perderò tempo a spiegarti <b>perché non scrivo da mesi</b>.<br />
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Sappi solo che mi sentivo come un <b>innamorato senza amore</b> in piena pausa di riflessione. Ho vissuto, e riflettuto: senza amore le giornate erano grigie e monotone, spente e incomplete. Mancava la bellezza, la passione, il divertimento.<br />
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Sono tornata senza promettere nulla: so già che non scriverò sempre, scriverò <b>quando avrò qualcosa di bello, di appassionante, di divertente da raccontare</b>.<br />
I luoghi visitati in vacanza, le mete che sogno di raggiungere, le città in cui sarei felice di vivere, i libri su cui ho meditato, i personaggi del passato, il mio lago.<br />
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Perché il primo amore non si scorda mai, rimane nel cuore e cura ogni tristezza.<br />
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<b>Buon vento</b></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-EWmvf8JQUTU/XEhUJXVSqSI/AAAAAAAAh5E/ZmeORcOtvBIgPVuZXdgWrAnSX9Ar6qrhACLcBGAs/s1600/Ai%2BQuattro%2BVenti%2Baurora.png" imageanchor="1"><img alt="aiquattroventi aurora sul Lago Maggiore" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://3.bp.blogspot.com/-EWmvf8JQUTU/XEhUJXVSqSI/AAAAAAAAh5E/ZmeORcOtvBIgPVuZXdgWrAnSX9Ar6qrhACLcBGAs/s1600/Ai%2BQuattro%2BVenti%2Baurora.png" title="aiquattroventi aurora sul Lago Maggiore" /></a></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-91296793053253290172018-10-04T08:00:00.000+02:002018-10-24T11:34:37.389+02:00Turista a casa mia Non tutte le vacanze sono <i>vacanze</i>. Alcune, quando tutto va a rotoli, diventano <i>cacanze</i> (ohibò); altre, passate a casa tra commissioni e soliti orizzonti, rimangono <i>casanze</i> (ahimè). Poi ci sono quelle vacanze vissute da <b>turista</b> <b>a</b> <b>casa</b>, come le mie.<br />
<br />
Sono rimasta a casa e ho fatto la turista. Ho preso traghetti, pagato biglietti, visitato parchi archeologici, giardini botanici, palazzi rinascimentali e musei avveniristici. Ho collezionato mappe turistiche, scontrini, pieghevoli e cartoline. Ho visto <b>meraviglie</b>, mi sono <b>divertita</b> tantissimo e, la sera, mi sono addormentata nel letto più <b>comodo</b> che c’è: il mio.<br />
<br />
Lago Maggiore, lago d’Orta, lago di Lecco, lago di Varese; Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta; automobile, moto, battello e, soprattutto, <b>piedi</b>.<br />
Qui intorno ci sono luoghi unici e storie affascinanti, un po’ come <b>in</b> <b>tutta</b> <b>Italia</b>.<br />
<br />
Questo il mio <b>consiglio</b>: se per qualsiasi motivo ti ritrovi a casa durante le vacanze, cogli l’occasione per scoprire le bellezze dei dintorni, quelle che hai visitato l’ultima volta in gita scolastica o che ancora non conosci perché “tanto posso andarci quando voglio”, e abbandonati al <b>piacere</b> di fare la turista a casa tua.<br />
<b>Curiosità</b>, <b>lentezza</b>, <b>scoperta</b> e <b>comodità</b>: sono dei buoni ingredienti per una vacanza golosa.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-7KstckJCoYs/W89Pc4-z5QI/AAAAAAAAhv0/L0JxetZHe1Ucr7ueIMzggOIT3iG2UhpkwCKgBGAs/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Lago Maggiore Isola Bella" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-7KstckJCoYs/W89Pc4-z5QI/AAAAAAAAhv0/L0JxetZHe1Ucr7ueIMzggOIT3iG2UhpkwCKgBGAs/s1600/001" title="Lago Maggiore Isola Bella" /></a></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-17305827046019667352018-09-13T08:00:00.000+02:002019-06-14T14:49:36.824+02:00In vacanza sul Lago MaggioreL’estate sta finendo e le vacanze si avvicinano: evviva!<br />
Per quest’estate avevo progettato gite, racconti e tantissime foto; invece sono rimasta chiusa in casa, sfinita dal caldo anomalo. Tra pochi giorni, però, iniziano le nostre <b>vacanze</b> e voglio godermele fino all’ultimo secondo.<br />
<br />
Non andremo lontano, il nostro “quartier generale” sarà proprio casa. Baldo, il canide, ha bisogno di riposo, perciò mentre lui farà lunghi pisolini noi fingeremo di essere <b>turisti in visita sul Lago Maggiore</b>.<br />
Abbiamo preparato un elenco: i posti da vedere sono tanti, alcuni già conosciuti, altri ancora da scoprire, a pochi minuti o a poche ore di distanza.<br />
<br />
<h2>
<span style="font-size: large;">
Sull’acqua</span></h2>
Le <b>isole del Golfo Borromeo</b> sul Lago Maggiore, in provincia di Verbania: isola Bella, isola Pescatori e isola Madre.<br />
Le <b>isole di Brissago</b> sul Lago Maggiore, in Canton Ticino (Svizzera): isola Grande e isola dei Conigli.<br />
L’<b>isola di San Giulio</b> sul lago d’Orta, in provincia di Novara.<br />
<br />
<h2>
<span style="font-size: large;">
Tra piante, fiori e animali</span></h2>
Il <b>Parco di Villa Pallavicino </b>a Stresa.<br />
Villa Taranto a Verbania.<br />
Il <b>Giardino botanico Alpinia </b>a Stresa.<br />
<br />
<h2>
<span style="font-size: large;">
A spasso nel tempo</span></h2>
L’<b>Isolino Virginia</b> sul lago di Varese con il complesso monumentale dell'isola e il Museo Civico Preistorico.<br />
L’<b>area megalitica di Saint Martin de Corleans</b> e i <b>resti romani</b> di Aosta.<br />
<br />
<h2>
<span style="font-size: large;">
Per altri laghi</span></h2>
Le città di <b>Varese</b> sul lago di Varese, in Lombardia.<br />
La città di <b>Como</b> sul Lario, in Lombardia.<br />
La città di <b>Lugano</b> sul Ceresio, in Svizzera.<br />
Il <b>lago di Viverone</b> in Piemonte.<br />
Il <b>lago d’Iseo</b> in Lombardia.<br />
<br />
Ci andremo in moto, per moltiplicare il divertimento. E se piove… Be’, se piove faremo come tutti i turisti in vacanza: ombrello e via!<br />
<br />
<h3 style="text-align: center;">
Buon vento, profumato di dolcissimo osmanto.</h3>
<div>
<br /></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-xEjVAt3tlQU/W5tlx9z7xEI/AAAAAAAAhik/cz0wHitWnGwvLkskLKtmov3E4v9iFPemACKgBGAs/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="in vacanza sul Lago Maggiore" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://3.bp.blogspot.com/-xEjVAt3tlQU/W5tlx9z7xEI/AAAAAAAAhik/cz0wHitWnGwvLkskLKtmov3E4v9iFPemACKgBGAs/s1600/001" title="in vacanza sul Lago Maggiore" /></a></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-77949863081428605512018-07-05T08:00:00.000+02:002018-07-05T09:00:00.620+02:00Presto o tardi, non lo so.Mi accorgo di essere tornata a casa dai profumi forti e inebrianti, dai colori violenti ed effimeri delle piante del lago.<br />
Marzo, il glicine. Aprile, l’azalea. Maggio, il rododendro. Giugno, l’ortensia, il gelsomino, il tiglio.<br />
E l’odore intenso di verde ubertoso, sul confine dei boschi e sulla sponda del lago. E l’odore salmastro e pungente del lago, che ricorda il mare ma è qualcosa di più.<br />
<br />
Mi accorgo di essere tornata a casa dal desiderio - spuntato come un fiore a primavera - di raccontare la bellezza intangibile, quella raccolta dai cinque sensi, che rimane indelebile in una parte nascosta del mio cervello.<br />
Ritorno a casa, perché - finalmente ho capito - lontano non ci so stare. Qui è dove mi ricarico l’anima, mi riempio di storie, esercito la mia fantasia, mi sento pienamente me stessa.<br />
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<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-dwYV5UF6UwI/VNCiq5jv68I/AAAAAAAAO1E/opp47qqWeyofSeQBRqrZQ3G6kQa9fgfdgCPcBGAYYCw/s1600/aiquattroventi-noseda-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="180" data-original-width="180" src="https://4.bp.blogspot.com/-dwYV5UF6UwI/VNCiq5jv68I/AAAAAAAAO1E/opp47qqWeyofSeQBRqrZQ3G6kQa9fgfdgCPcBGAYYCw/s1600/aiquattroventi-noseda-1.jpg" /></a></div>
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Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-48542428937110692152017-08-25T12:00:00.000+02:002018-06-07T17:50:55.102+02:00In viaggio (torno presto).Sono in viaggio.<br />
Un viaggio lungo, inaspettato, travolgente mi ha rapita e portata... dove? Attraverso il vecchio continente o la culla delle prime civilt? Verso pianeti lontani e galassie inesplorate?<br />
<br />
Nulla di tutto ciò: mi ha portata attraverso mille progetti di lavoro, mille impegni quotidiani, mille nuove emergenze; verso pensieri distanti, bisogni ravvicinati e desideri inesplorati.<br />
Non sto mai ferma, pur rimanendo qui.<br />
<br />
Ogni viaggio ha un inizio, una durata e una fine. Spero di giungere presto alla fine di questo, ché ho voglia di raccontarti storie di luoghi, condividere nuove passeggiate e giri in moto, presentarti personaggi speciali.<br />
Aspettami: il tempo di disfare la valigia e arrivo!<br />
<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-jrO3_-TZ6No/WYRG4YnLzPI/AAAAAAAAd-k/udlEKFejfCMUoAEWfVzhXhscKFuCB2LXwCKgBGAs/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-borgo" border="0" data-original-height="287" data-original-width="442" src="https://2.bp.blogspot.com/-jrO3_-TZ6No/WYRG4YnLzPI/AAAAAAAAd-k/udlEKFejfCMUoAEWfVzhXhscKFuCB2LXwCKgBGAs/s1600/001" title="aiquattroventi-borgo" /></a></div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-53930435135900843642017-08-11T12:00:00.000+02:002019-06-14T14:50:17.716+02:00In moto: su per il passo della Colma e giù per la Cremosina<i>In archivio trovo questo ricordo. Risale all'inizio di giugno, a quei giorni di rientro "forzato" dalle vacanze al mare.</i><br />
<br />
La prima cosa che sento è il profumo della pioggia che fu. Sa di terra ubertosa e di boschi che crescono rigogliosi.<br />
Di boschi ne attraversiamo molti, qui su queste colline che separano il <b>lago d'Orta</b> dalla <b>Valsesia</b>: verdi, frondosi e freschi - perfetti per un giro in moto in un giorno caldo di fine primavera.<br />
<br />
Non è ancora estate, ma fa caldo. Partiamo di mattina presto, quando l'aria è ancora fresca: torniamo a casa dopo giorni di passeggiate e abbiamo voglia di un bel giro in moto. La meta è un pretesto per salire in sella e sentirsi liberi: andiamo a <b>Varallo Sesia</b>, città della Valsesia, del primo Sacro Monte (realizzato nel Quattrocento) e di Gaudenzio Ferrari, l'artista che portò il Rinascimento nell'alto Piemonte da Roma.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Illqr9i9KbY/WaFefPwFDFI/AAAAAAAAeHc/T215HTgwH3YzgymT-2ahmW6KVbP-UN6UACKgBGAs/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-valsesia-varallosesia" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-Illqr9i9KbY/WaFefPwFDFI/AAAAAAAAeHc/T215HTgwH3YzgymT-2ahmW6KVbP-UN6UACKgBGAs/s1600/001" title="aiquattroventi-valsesia-varallosesia" /></a></div>
<br />
Ci sono due strade che uniscono il lago d'Orta alla Valsesia: il <b>passo della Colma</b>, che da Arola arriva a Civiasco e subito dopo a Varallo Sesia, e la <b>Cremosina</b>, che collega con dolcezza Pogno e Quarona. Due strade diverse che attraversano i boschi di <b>tre province</b>: Novara, Verbania e Vercelli, nell'alto Piemonte orientale.<br />
<br />
Sulla carta le distanze sembrano lunghe, in moto invece tutto si fa più vicino e fluido.<br />
La <b>strada provinciale 88 della Colma</b>: fatta di tornanti, pura gioia per i motociclisti, sale e scende tra pareti e picchi di roccia rivestiti di verde. Si trova in alto, in un punto più collinare - si sente e vede bene.<br />
La <b>strada provinciale 45 della Cremosina</b>: un nastro che si dipana con dolcezza, curve morbide, lievi salite e lievi discese. Si trova in basso, in un punto più pianeggiante: Più veloce, più immediata, ma sempre ricca di particolari.<br />
<br />
Un giro in moto ci voleva, uno di quelli che regalano pace e riordinano i sentimenti.<br />
<br />Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-45141829825106599942017-08-04T12:00:00.001+02:002019-06-14T14:50:48.588+02:00Tre laghi in tre giorniAbbiamo avuto ospiti, un fine settimana di luglio. <b>Tre giorni</b> per visitare le nostre bellezze, ma senza correre.<br />
<br />
Mi piace mostrare qualcosa che sia legato da un filo conduttore, perché chi passa di qui per la prima volta se ne innamori e non lo scordi più.<br />
Il filo conduttore è stato il lago. Non lo stesso lago, bensì <b>un lago diverso per ogni giorno di visita</b>: venerdì il <b>Lago Maggiore</b>, sabato il <b>lago di Mergozzo</b> e domenica il <b>lago d'Orta</b>.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-YGMBxGRD638/WYRZ21NkvxI/AAAAAAAAd_s/y50nP7xI4-Qcqg_0k5MH4x_AIHOvB-VbwCKgBGAs/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagomaggiore" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://4.bp.blogspot.com/-YGMBxGRD638/WYRZ21NkvxI/AAAAAAAAd_s/y50nP7xI4-Qcqg_0k5MH4x_AIHOvB-VbwCKgBGAs/s1600/001" title="aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagomaggiore" /></a></div>
<br />
È <b>venerdì</b> sera, il cielo è limpido e l'aria si sta rinfrescando. Il posto migliore (e più vicino a casa nostra) per guardare il <b>Lago Maggiore</b> dall'alto è la <a href="http://www.alessandranoseda.it/2015/06/la-rocca-borromea-di-arona-con-occhi.html" target="_blank">Rocca di Arona</a>. Dal belvedere si notano le coste piemontese e lombarda che si avvicinano per poi separarsi, si distingue il candore dell'Eremo di Santa Caterina e s'immagina il Golfo Borromeo che si apre, lassù, con le sue preziose isole. Qualche altro passo e si rimane estasiati ad ammirare i tetti rossi di Arona, le scie blu tra le onde e, laggiù, il lago che si restringe e lascia il posto al fiume Ticino.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-4-R_GYFbPRc/WYRaMyqUe6I/AAAAAAAAd_4/vcpjmEMNOv4lTysxRMyGmWh5GtjTsxhoQCKgBGAs/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagodimergozzo" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-4-R_GYFbPRc/WYRaMyqUe6I/AAAAAAAAd_4/vcpjmEMNOv4lTysxRMyGmWh5GtjTsxhoQCKgBGAs/s1600/001" title="aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagodimergozzo" /></a></div>
<br />
È <b>sabato</b> sera, poco prima del tramonto: il momento giusto per assistere allo spettacolo di colori sull'acqua. Il <b>lago di Mergozzo</b> è piccolo, dalle acque scure (ma è solo il riflesso degli alberi circostanti), sembra quasi una piscina naturale: c'è chi nuota, chi si tuffa dalle rocce, chi pagaia. L'acqua è pulita: non c'è alcuna imbarcazione a motore, né alcuno scarico inquinante. A un'estremità si affaccia il paese di Mergozzo, all'altra un piccolo canale lo collega al Lago Maggiore; tutto intorno il Montorfano e gli inizi della Val Grande.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-6yoRDMh9EdE/WYRagLCgZ3I/AAAAAAAAeAE/TAePi3-tKTw2YsgXNC-w-aeHnVbCdRKJQCKgBGAs/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagodorta" border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" src="https://1.bp.blogspot.com/-6yoRDMh9EdE/WYRagLCgZ3I/AAAAAAAAeAE/TAePi3-tKTw2YsgXNC-w-aeHnVbCdRKJQCKgBGAs/s1600/001" title="aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagodorta" /></a></div>
<br />
<b>Domenica</b> mattina lasciamo che i nostri ospiti si godano l'atmosfera del <b>lago d'Orta</b> in solitaria. Dalle sponde di Orta San Giulio, lungo la passeggiata che ben conosciamo, per lasciarsi rapire gli occhi e la mente da ville - tra cui spicca Villa Crespi con il suo minareto turchese e gli illustri proprietari -, le onde, l'isola di San Giulio, le piazze, i cortili e le terrazze affacciati sull'acqua. E poi su, oltre la chiesa in cima alla scalinata, sulla strada che porta al Sacro Monte dedicato a San Francesco.<br />
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-xKAPQmQVWdE/VyMhMu4OnHI/AAAAAAAAZgA/X1YT4F2udFUw70mewIPEEpCqFVtk9IfsACPcBGAYYCw/s1600/a-watermark.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="50" data-original-width="50" src="https://1.bp.blogspot.com/-xKAPQmQVWdE/VyMhMu4OnHI/AAAAAAAAZgA/X1YT4F2udFUw70mewIPEEpCqFVtk9IfsACPcBGAYYCw/s1600/a-watermark.png" /></a></div>
<br />
<br />
Il Lago Maggiore <i>ai quattro venti</i>:<br />
<a href="http://www.alessandranoseda.it/2014/10/il-lago-maggiore.html" target="_blank">Il Lago Maggiore</a> + <a href="http://www.alessandranoseda.it/2014/10/pillole-di-lago-maggiore.html" target="_blank">pillole di... (scaricabile)</a><br />
<a href="http://www.alessandranoseda.it/2014/10/il-giro-del-lago-maggiore-in-moto-la.html" target="_blank">Il giro del Lago Maggiore in moto: la tradizione continua</a> + <a href="http://www.alessandranoseda.it/2014/10/itinerario-in-moto-del-lago-maggiore.html" target="_blank">itinerario (scaricabile)</a><br />
<br />
Il lago d'Orta <i>ai quattro venti</i>:<br />
<a href="http://www.alessandranoseda.it/2015/01/la-passeggiata-sul-lungolago-di-orta.html" target="_blank">La passeggiata sul lungolago di Orta San Giulio</a> + <a href="http://www.alessandranoseda.it/2015/02/quattro-passi-sul-lungolago-di-orta-san.html" target="_blank">quattropassi a... (scaricabile)</a><br />
<a href="http://www.alessandranoseda.it/2015/06/il-giro-del-lago-dorta-in-moto.html" target="_blank">Il giro del lago d'Orta in moto</a> + <a href="http://www.alessandranoseda.it/2015/07/itinerario-del-lago-dorta-in-moto.html" target="_blank">itinerario (scaricabile)</a><br />
<br />Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-87870169889492706452017-05-15T12:00:00.000+02:002017-05-15T12:00:19.615+02:00I santi di ghiaccio<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal; min-height: 11.4px;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 10pt;">"A mezzo maggio, coda dell'inverno."</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal; min-height: 11.4px;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; font-size: 10pt;"></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-GOBpZqx7of0/WRQlnrYbe2I/AAAAAAAAdR0/3kDRRgWCvFkxOd2ebTcK2kai-nQCcoKbgCKgB/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-meteorognostica-santidighiaccio" border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-GOBpZqx7of0/WRQlnrYbe2I/AAAAAAAAdR0/3kDRRgWCvFkxOd2ebTcK2kai-nQCcoKbgCKgB/s1600/001" title="aiquattroventi-meteorognostica-santidighiaccio" /></a></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal; min-height: 11.4px;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; font-size: 10pt;"></span><br /></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; font-size: 10pt;">Quanto mi piace questa commistione tra numeri e santi dei giorni! </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none; font-size: 10pt;">Me li vedo, questi personaggi, con manti brillanti di cristalli e la brina sui baffi, avanzare con passo solenne nel bel mezzo della primavera. Tra le mani portano cubetti di ghiaccio su cui soffiano per raffreddare i giorni: portano il freddo invernale nel cuore della stagione più dolce.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 10pt;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 10pt;">In questi giorni il cielo è grigio, il vento è bizzarro, la pioggia assidua compagna.</span><span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 10pt;"> </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 10pt;">Cosa che avviene, però, dall'inizio del mese. </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 10pt;">Può capitare che in un giorno ci sia neve, pioggia, freddo, vento, schiarite, sole intenso e caldo, finalmente. </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal;">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial; font-size: 10pt;">Tutto è effimero, tutto è di passaggio: rimaniamo col naso all'insù e vediamo cosa accade.</span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Georgia; font-size: 10px; line-height: normal; min-height: 11.4px;">
<br /><span style="-webkit-font-kerning: none; font-size: 10pt;"></span></div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-10547923984383089512017-05-12T12:00:00.000+02:002019-06-14T14:51:16.405+02:00Tutto il mondo nei giardini botanici di Villa Taranto<div>
Era una calda domenica di aprile e siamo andati ai <b><a href="http://www.villataranto.it/" target="_blank">giardini botanici di Villa Taranto</a></b> per perderci nel labirinto di tulipani.</div>
<br />
Villa Taranto si trova a <b>Verbania</b>, in un angolo del <b>Lago Maggiore </b>fortunato e baciato dal sole: dalla sponda pian piano sale verso verso la collina del Castagnola, in un tripudio di colori, profumi e suggestive visioni.<br />
<br />
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/--bcUZO6YG80/WRR174w-MYI/AAAAAAAAdSg/Bu0sJY7QvGQlsUScUjj360VtFw2Q_RMqgCEw/s1600/aiquattroventi-villataranto-fontana.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-villataranto-fontana" border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/--bcUZO6YG80/WRR174w-MYI/AAAAAAAAdSg/Bu0sJY7QvGQlsUScUjj360VtFw2Q_RMqgCEw/s1600/aiquattroventi-villataranto-fontana.png" title="aiquattroventi-villataranto-fontana" /></a></div>
<br />
Siamo in tre, due bipedi e un quadrupede: parcheggiamo sul lungolago <span style="background-color: white; color: #ea9999; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">{</span><span style="background-color: white; color: #6a6a6a; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 18.2px;"><span style="color: #ea9999;">☁</span></span><span style="background-color: white; color: #ea9999; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">}</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">, entriamo e paghiamo l'ingresso. Assieme ai biglietti ci consegnano una mappa, perché il parco è grande, la via principale intersecata da sentieri secondari, le occasioni per perdersi a rimirare innumerevoli.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">È la stagione dei tulipani e delle camelie, ancora per pochi giorni e sfioriranno. Nel frattempo si aprono i calici dei rododendri e delle azalee. Per le ortensie, invece, c'è ancora da aspettare.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-uLwHeHeRrUA/WRR2zmmhDvI/AAAAAAAAdSw/BaFwtLKvJ9gPhKnxcL8LFm6xAEewWZX4wCLcB/s1600/aiquattroventi-villataranto-tulipani.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-villataranto-tulipani" border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-uLwHeHeRrUA/WRR2zmmhDvI/AAAAAAAAdSw/BaFwtLKvJ9gPhKnxcL8LFm6xAEewWZX4wCLcB/s1600/aiquattroventi-villataranto-tulipani.png" title="aiquattroventi-villataranto-tulipani" /></a></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">Seguiamo la mappa, a ogni numero segnato corrisponde un'area del parco e un numero tridimensionale che segna la via da percorrere. Il viale di <b>conifere</b>; la valletta delle <b>felci</b>; il giardino </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px;">all'italiana con la fontana dei putti; il labirinto dei <b>tulipani</b> (e tra qualche settimana delle <b>dalie</b>); la serra e i giardini verticali; il mausoleo del Capitano Neil Boyd Mc Eacharn, proprietario e ideatore; il viale degli <b>aceri</b>; il grande <b>castagno secolare</b> (ha quattrocento anni!) da cui spuntano rami di rododendri; il bosco dei <b>rododendri</b> e quello delle <b>magnolie</b>; la valletta attraversata dal ponte; la villa vera e propria, dimora del Capitano dal 1931 e ora sede della prefettura di Verbania; i giardini terrazzati con le cascatelle, i giochi d'acqua e il giovane pescatore che dirige gli schizzi; le vasche dei <b>fior di loto </b>e delle <b>ninfee</b>; il viale delle personalità (un albero piantato per ogni personaggio famoso in visita); il giardino d'inverno; il belvedere e poi brevi tornanti che sospingono verso l'uscita.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-T8AHOL9E_eQ/WRH73PjgkQI/AAAAAAAAdQQ/BSMb30KGH08Jn8yRZ_1vVW_HYtZPL9HpgCPcB/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-villataranto" border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-T8AHOL9E_eQ/WRH73PjgkQI/AAAAAAAAdQQ/BSMb30KGH08Jn8yRZ_1vVW_HYtZPL9HpgCPcB/s1600/001" title="aiquattroventi-villataranto" /></a></div>
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;"><br /></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif;"><span style="font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">Nomi che suggeriscono visioni, cui corrispondono angoli colorati di fiori; piccoli mondi a parte che iniziano, sbocciano e terminano là dove un altro prende forma.</span></span></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">Sono</span></span> un'opera d'arte viva e in continua evoluzione, che dal 1935 raccoglie e accoglie piante, amatori e curiosi: i visitatori giungono da lontano e ammirano questo museo di rarità provenienti da ogni angolo della Terra.<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;"> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">Sono la realizzazione del sogno di un uomo appassionato, il <b>Capitano Neil Boyd Mc Eacharn</b>, scozzese d'origine e viaggiatore per indole, che girò il mondo per portare le piante del mondo a casa sua. </span><br />
<br />
Per qualche ora ci siamo lasciati accarezzare dalla sua atmosfera onirica, con la sensazione di essere ovunque eppure in un unico posto: qui sul Lago Maggiore.<br />
<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/--CM38A5ip28/WRR3JAj3qaI/AAAAAAAAdS0/e79YmQMrMdIaWsbe4PcWacQRR7ULAgXRACLcB/s1600/aiquattroventi-villataranto-castagno.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-villataranto-castagno" border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/--CM38A5ip28/WRR3JAj3qaI/AAAAAAAAdS0/e79YmQMrMdIaWsbe4PcWacQRR7ULAgXRACLcB/s1600/aiquattroventi-villataranto-castagno.png" title="aiquattroventi-villataranto-castagno" /></a></div>
<br />
<span style="background-color: white; color: #ea9999; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">{</span><span style="background-color: white; color: #6a6a6a; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: xx-small; line-height: 18.2px;"><span style="color: #ea9999;">☁</span></span><span style="background-color: white; color: #ea9999; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 14.85px; line-height: 20.79px;">} </span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; line-height: 20.79px;"><span style="font-size: x-small;">In ogni caso, all'entrata del parco c'è un piccolo parcheggio per macchine e moto riservato ai visitatori; a ogni mezzo che esce, ne fanno entrare uno.</span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; line-height: 20.79px;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span></span>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-62593891366258973792017-04-14T12:00:00.000+02:002017-04-14T14:09:07.859+02:00Quelle campane d'Invorio<i>Questa è la storia delle campane d'Invorio, vista e interpretata da un'invoriese per caso.</i><br />
<br />
C'era una chiesa costruita su una collinetta a guardia del paese: sotto scorreva la strada che attraversa <b>Invorio</b> per unire le sponde del Lago Maggiore con quelle del lago d'Orta. C'erano anche un campanile e un prete innamorato delle sue belle <b>campane</b>.<br />
<br />
Le campane suonavano spesso e volentieri:<br />
<ul>
<li>per segnare <b>l'ora</b> - due volte, un minuto prima e un minuto dopo, tanto per esser sicuri (alle 09.59 e alle 10.01, per esempio)</li>
<li>per segnare <b>la mezz'ora</b> - tanti rintocchi quante sono le ore e un rintocco a metà</li>
<li>per segnare <b>l'inizio e la fine della giornata</b> - la stessa sonata allegra alle 07.30 e alle 20.15</li>
</ul>
<br />
Tutto il giorno era scandito da un pimpante scampanellio, a cui si aggiungevano le sonate speciali:<br />
<ul>
<li>la marcia nuziale - di <b>domenica</b> per i matrimoni in chiesa e di <b>sabato</b> per quelli in municipio</li>
<li>le sonate dei dì di festa - santi, patroni, <b>festività religiose e civili</b></li>
<li>le campane a morte - c'è stato un anno in cui ogni giorno si celebravano <b>funerali</b>, 'na tristezza assoluta</li>
</ul>
<br />
C'era, poi, il periodo di <b>Natale</b>: da metà pomeriggio fino a sera, le campane suonavano stentoree tutto il repertorio di inni e carole. Per ore e ore, e pure un po' stonate: impossibile non accorgersene, impossibile sentire altro (anche con le finestre chiuse ermeticamente).<br />
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-v4OCrPMqrZg/WPC6zECfCpI/AAAAAAAAdCc/tc5FdfeROPoMOdbpZT4IeCCqo2UJciwNwCEw/s1600/aiquattroventi-invorio-campane.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-invorio-campane" border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-v4OCrPMqrZg/WPC6zECfCpI/AAAAAAAAdCc/tc5FdfeROPoMOdbpZT4IeCCqo2UJciwNwCEw/s1600/aiquattroventi-invorio-campane.png" title="aiquattroventi-invorio-campane" /></a></div>
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<br /></div>
<br />
Finché un bel giorno di giugno un <b>fulmine</b> (divino?) le zittì. Che pace! Che gioia per le orecchie! Che silenzio piacevole, quasi irreale!<br />
Il tempo, finalmente libero da ogni rintocco, sembrava prendere nuovi ritmi. I matrimoni risuonavano di risate e auguri sinceri. Le mattine iniziavano col canto degli uccellini e le sere si spegnevano coi giochi dei bambini. La vita procedeva nel migliore dei modi.<br />
Ma durò poco. Il campanaro aggiustò le campane e il prete tornò a gioire del loro suono stonato.<br />
<br />
Finché un (altro) bel giorno arrivò un nuovo prete. Forse fu per il suo orecchio sensibile o forse fu per qualcos'altro, ma le campane si fecero più discrete.<br />
Ora suonano per segnare l'ora (solo un minuto prima), la mezz'ora (con un solo rintocco), l'inizio e la fine della giornata (stessi orari, tranne la domenica mattina alle 08.00), le feste religiose, i funerali e qualche matrimonio. Con riserbo e cautela.<br />
<br />
La storia cambia, ma le campane stonate rimangono.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Buon vento</b></div>
<br />Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9185704065888767125.post-69249122655168414232017-04-10T08:00:00.000+02:002017-04-10T08:00:23.340+02:00C'era una volta la Siberia ad AronaMartedì mattina, appena posso, vado al mercato ad Arona.<br />
Adoro i mercati, più sono grandi e variopinti, più mi piacciono. Il mercato di Arona non è enorme, ma nemmeno tristemente piccolo: si stende sul lungolago, riempie di colori e odori i viali, ne ruba i posteggi, aggroviglia il traffico e muta come per magia il paesaggio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Mrm1V4qO7Vs/WOdfqpOwSzI/AAAAAAAAc84/OCouKiaXmusdl8ey6x2OX6R9r23sPFerACPcB/s1600/001" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-arona-siberia-prati" border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-Mrm1V4qO7Vs/WOdfqpOwSzI/AAAAAAAAc84/OCouKiaXmusdl8ey6x2OX6R9r23sPFerACPcB/s1600/001" title="aiquattroventi-arona-siberia-prati" /></a></div>
<br />
Martedì mattina, quindi, appena posso, scendo dalle colline, parcheggio ad Arona nella via in cui sono cresciuta e m'incammino verso il lago.<br />
Da un po' di tempo, invece di fare la solita strada trafficata che va alla stazione e al mercato, percorro una stradina che attraversa la città e giunge dalla parte opposta.<br />
Prima non esisteva: qui c'erano prati e una fabbrica di orologi. Al posto dei fiori, poi, sono spuntati nuovi condomini e parcheggi e un parco giochi per bambini e un'area sgambamento per cani e nuove strade che portano a nuovi cortili.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-_RfXdxF_HPw/WOdkkLRsH7I/AAAAAAAAc9g/FUabwwcnbxIJ9g9RMuoB0RAKlfgBZYLLwCLcB/s1600/aiquattroventi-arona-siberia-storia.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="aiquattroventi-arona-siberia-storia" border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-_RfXdxF_HPw/WOdkkLRsH7I/AAAAAAAAc9g/FUabwwcnbxIJ9g9RMuoB0RAKlfgBZYLLwCLcB/s1600/aiquattroventi-arona-siberia-storia.png" title="aiquattroventi-arona-siberia-storia" /></a></div>
<br />
Percorro una stradina che unisce due rioni lontani, il mio (di quando ero piccola) e la Siberia. La Siberia ad Arona? Ebbene, sì!<br />
Il rione Siberia aveva un grande prato: con le acque del torrente Riale s'allagava, col freddo invernale gelava e gli abitanti raccoglievano le lastre di ghiaccio per conservare la carne nelle cantine dei macellai.<br />
Una targa posta all'inizio della stradina ne mantiene - per fortuna - il ricordo: ecco perché c'era una volta la Siberia ad Arona.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Buon vento</b></div>
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<b><br /></b></div>
Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/17427192913433985110noreply@blogger.com0