Nei martedì di sole scendo dalle colline, perché ad Arona c'è il mercato.
Alle spalle il parcheggio di piazzale Aldo Moro, pieno all'inverosimile di macchine luccicanti sotto il sole. Di fronte, dopo la strada, la pista ciclabile rossa. Oltre il muro il cantiere nautico della Navigazione del Lago Maggiore. Sul muro dei murales.
Ce ne sono quattro, questo è il più bello: sembra una favola dipinta.
I particolari si lasciano notare poco alla volta.
Sulle onde del lago, un ragazzino a cavalcioni di un grande pesce assonnato vola tra i cigni.
Sono cigni magici: bagnati dall'acqua si trasformano in pesci rossi e spruzzano le loro squame piumate tutto intorno.
Il grande pesce azzurro mi guarda dritto negli occhi. Ha sonno - è notte fonda -, ha fame, ha visto questo spettacolo di magia da ormai tanto tempo, da non esserne più impressionato. Vuole immergersi nelle acque e tornare a casa. Ma vuole bene al ragazzino e lo seguirà ovunque e sempre - finché potrà.
Il ragazzino vuol pescare tesori nascosti sul fondo del lago, dove le sirene ondeggiano e cantano soavi alla luna.
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