giovedì 26 novembre 2015

Riflessi d'acqua

I riflessi sull'acqua mi affascinano. Se passeggio accanto a un corso d'acqua, non posso fare a meno di fotografarne la superficie a specchio.
Rami, ciuffi d'erba, nuvole, colori del cielo, onde, ombre: sono tutta un'opera d'arte naturale.
C'è un punto del Lagone* in cui mi fermo a osservare il villaggio che fu.

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L'ultima volta l'ho visto, il villaggio, avvolto dalle nebbie; ne ho scorto i pali, i tetti, le strutture come pennellate di grigio verticali.
In quel punto del Lagone, le onde s'insinuano sulla riva, tra l'erba e la terra marrone. Gli alberi s'inchinano a guardarsi, i cespugli si protendono verso il cielo coi piedi in ammollo, i germani reali ci tracciano strisce scure in movimento.
Se credessi, penserei di essere sulla soglia di un portale temporale. Se allungassi la mano a sfiorare lo specchio d'acqua, potrei trovarmi catapultata sull'altra riva in un altro tempo a guardare negli occhi persone altrettanto stupite.

*Nel parco naturale dei Lagoni di Mercurago.

giovedì 19 novembre 2015

L'autunno nei boschi

Hai mai visto nascere la nebbia dal lago? Spunta dalla sua superficie in boccioli d'ovatta, che s'allungano e aprono in un velo bianco. Son fiammelle inerti che spandono il loro biancore nell'aria, tra acqua e cielo, lambendo la terra.
Nei boschi invece la nebbia s'impiglia nei rami alti, sbeffeggiata dal riso dei germani reali.


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Nei boschi i colori splendono vivi: rosso magenta di tronchi sinuosi e di fiori che forse son bacche, rosso fuoco di foglie sui rami e per terra, verde dalle mille sfumature, gialli improvvisi come vampate di calore, marrone chiaro quasi dorato delle foglie morte.

Cammino negli strati soffici di foglie, le sollevo in uno spruzzo come onde di mare e d'un tratto ritorno bambina.
L'autunno è la stagione delle favole.

giovedì 5 novembre 2015

Nel cuore dell'autunno

Questo è il periodo dell'anno che preferisco: il cuore dell'autunno, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre.
Quando il sole è basso e illumina con intensità ogni pertugio e disegna nuovi ghirigori d'ombra e ci fa credere d'essere negli ultimi giorni di un'estate bellissima.
Quando ti svegli al matino e il sole s'attarda nel suo letto, coperto da una coltre di nebbia, e l'aria frizza di gelo per poi scaldarsi pian piano.
Quando all'ora del tè è già buio e ti chiedi dove sia finita la luce che, poco fa, accendeva d'arancio la cucina.
Quando in un unico giorno è ancora estate ed è già inverno. L'autunno è magico.

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L'ultimo giorno di ottobre passeggiamo lungo il lago ad Arona. Proprio là dove, un anno fa, non si poteva più camminare: le strade erano invase dall'acqua e la terra s'era fatta specchio del cielo bigio. Oggi, invece, i colori si accendono luminosi, nonostante la sera si avvicini: erba verde punteggiata di foglie e cigni, acqua e cielo cangianti dall'azzurro al rosa e dal grigio al blu, foglie di ogni calda sfumatura. Mi sembra di camminare all'interno di un dipinto e mi rigenero.

Il primo giorno di novembre è altrettanto lucente: ci lasciamo andare al piacere di un breve viaggio in moto fino a Laveno, sull'altra sponda del lago, perché nel pomeriggio è ancora avvolta dai raggi del sole. È una strada familiare, la ripercorro in cerca dei miei punti di riferimento. Saluto le case di cui apprezzo le forme e il carattere distintivo; le vele spiegate che si rincorrono tra una costa e l'altra; l'odore pungente delle foglie morte e l'odore dolce di piante misteriose. Saluto le onde d'agata e le correnti striate; saluto quel velo di bruma oltre le montagne, come un acquerello sapiente.
Poi quasi d'un tratto i riflettori si spengono, si accendono le luci di cortesia ed è ora di tornare a casa.

Ancora oggi, quando sono in giardino, sento le foglie del ciliegio crepitare: cadono leggere, impigliandosi le une nelle altre, dai rami ogni giorno più spogli. Sembrano stormi di uccelli che litigano e si fanno dispetti.
Mi chiedo quando cadrà l'ultima, se lascerà posto alle nubi, alla nebbia e alla neve.

Buon vento.
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