Sono in viaggio.
Un viaggio lungo, inaspettato, travolgente mi ha rapita e portata... dove? Attraverso il vecchio continente o la culla delle prime civilt? Verso pianeti lontani e galassie inesplorate?
Nulla di tutto ciò: mi ha portata attraverso mille progetti di lavoro, mille impegni quotidiani, mille nuove emergenze; verso pensieri distanti, bisogni ravvicinati e desideri inesplorati.
Non sto mai ferma, pur rimanendo qui.
Ogni viaggio ha un inizio, una durata e una fine. Spero di giungere presto alla fine di questo, ché ho voglia di raccontarti storie di luoghi, condividere nuove passeggiate e giri in moto, presentarti personaggi speciali.
Aspettami: il tempo di disfare la valigia e arrivo!
venerdì 25 agosto 2017
In viaggio (torno presto).
venerdì 11 agosto 2017
In moto: su per il passo della Colma e giù per la Cremosina
In archivio trovo questo ricordo. Risale all'inizio di giugno, a quei giorni di rientro "forzato" dalle vacanze al mare.
La prima cosa che sento è il profumo della pioggia che fu. Sa di terra ubertosa e di boschi che crescono rigogliosi.
Di boschi ne attraversiamo molti, qui su queste colline che separano il lago d'Orta dalla Valsesia: verdi, frondosi e freschi - perfetti per un giro in moto in un giorno caldo di fine primavera.
Non è ancora estate, ma fa caldo. Partiamo di mattina presto, quando l'aria è ancora fresca: torniamo a casa dopo giorni di passeggiate e abbiamo voglia di un bel giro in moto. La meta è un pretesto per salire in sella e sentirsi liberi: andiamo a Varallo Sesia, città della Valsesia, del primo Sacro Monte (realizzato nel Quattrocento) e di Gaudenzio Ferrari, l'artista che portò il Rinascimento nell'alto Piemonte da Roma.
Ci sono due strade che uniscono il lago d'Orta alla Valsesia: il passo della Colma, che da Arola arriva a Civiasco e subito dopo a Varallo Sesia, e la Cremosina, che collega con dolcezza Pogno e Quarona. Due strade diverse che attraversano i boschi di tre province: Novara, Verbania e Vercelli, nell'alto Piemonte orientale.
Sulla carta le distanze sembrano lunghe, in moto invece tutto si fa più vicino e fluido.
La strada provinciale 88 della Colma: fatta di tornanti, pura gioia per i motociclisti, sale e scende tra pareti e picchi di roccia rivestiti di verde. Si trova in alto, in un punto più collinare - si sente e vede bene.
La strada provinciale 45 della Cremosina: un nastro che si dipana con dolcezza, curve morbide, lievi salite e lievi discese. Si trova in basso, in un punto più pianeggiante: Più veloce, più immediata, ma sempre ricca di particolari.
Un giro in moto ci voleva, uno di quelli che regalano pace e riordinano i sentimenti.
La prima cosa che sento è il profumo della pioggia che fu. Sa di terra ubertosa e di boschi che crescono rigogliosi.
Di boschi ne attraversiamo molti, qui su queste colline che separano il lago d'Orta dalla Valsesia: verdi, frondosi e freschi - perfetti per un giro in moto in un giorno caldo di fine primavera.
Non è ancora estate, ma fa caldo. Partiamo di mattina presto, quando l'aria è ancora fresca: torniamo a casa dopo giorni di passeggiate e abbiamo voglia di un bel giro in moto. La meta è un pretesto per salire in sella e sentirsi liberi: andiamo a Varallo Sesia, città della Valsesia, del primo Sacro Monte (realizzato nel Quattrocento) e di Gaudenzio Ferrari, l'artista che portò il Rinascimento nell'alto Piemonte da Roma.
Ci sono due strade che uniscono il lago d'Orta alla Valsesia: il passo della Colma, che da Arola arriva a Civiasco e subito dopo a Varallo Sesia, e la Cremosina, che collega con dolcezza Pogno e Quarona. Due strade diverse che attraversano i boschi di tre province: Novara, Verbania e Vercelli, nell'alto Piemonte orientale.
Sulla carta le distanze sembrano lunghe, in moto invece tutto si fa più vicino e fluido.
La strada provinciale 88 della Colma: fatta di tornanti, pura gioia per i motociclisti, sale e scende tra pareti e picchi di roccia rivestiti di verde. Si trova in alto, in un punto più collinare - si sente e vede bene.
La strada provinciale 45 della Cremosina: un nastro che si dipana con dolcezza, curve morbide, lievi salite e lievi discese. Si trova in basso, in un punto più pianeggiante: Più veloce, più immediata, ma sempre ricca di particolari.
Un giro in moto ci voleva, uno di quelli che regalano pace e riordinano i sentimenti.
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venerdì 4 agosto 2017
Tre laghi in tre giorni
Abbiamo avuto ospiti, un fine settimana di luglio. Tre giorni per visitare le nostre bellezze, ma senza correre.
Mi piace mostrare qualcosa che sia legato da un filo conduttore, perché chi passa di qui per la prima volta se ne innamori e non lo scordi più.
Il filo conduttore è stato il lago. Non lo stesso lago, bensì un lago diverso per ogni giorno di visita: venerdì il Lago Maggiore, sabato il lago di Mergozzo e domenica il lago d'Orta.
È venerdì sera, il cielo è limpido e l'aria si sta rinfrescando. Il posto migliore (e più vicino a casa nostra) per guardare il Lago Maggiore dall'alto è la Rocca di Arona. Dal belvedere si notano le coste piemontese e lombarda che si avvicinano per poi separarsi, si distingue il candore dell'Eremo di Santa Caterina e s'immagina il Golfo Borromeo che si apre, lassù, con le sue preziose isole. Qualche altro passo e si rimane estasiati ad ammirare i tetti rossi di Arona, le scie blu tra le onde e, laggiù, il lago che si restringe e lascia il posto al fiume Ticino.
È sabato sera, poco prima del tramonto: il momento giusto per assistere allo spettacolo di colori sull'acqua. Il lago di Mergozzo è piccolo, dalle acque scure (ma è solo il riflesso degli alberi circostanti), sembra quasi una piscina naturale: c'è chi nuota, chi si tuffa dalle rocce, chi pagaia. L'acqua è pulita: non c'è alcuna imbarcazione a motore, né alcuno scarico inquinante. A un'estremità si affaccia il paese di Mergozzo, all'altra un piccolo canale lo collega al Lago Maggiore; tutto intorno il Montorfano e gli inizi della Val Grande.
Domenica mattina lasciamo che i nostri ospiti si godano l'atmosfera del lago d'Orta in solitaria. Dalle sponde di Orta San Giulio, lungo la passeggiata che ben conosciamo, per lasciarsi rapire gli occhi e la mente da ville - tra cui spicca Villa Crespi con il suo minareto turchese e gli illustri proprietari -, le onde, l'isola di San Giulio, le piazze, i cortili e le terrazze affacciati sull'acqua. E poi su, oltre la chiesa in cima alla scalinata, sulla strada che porta al Sacro Monte dedicato a San Francesco.
Il Lago Maggiore ai quattro venti:
Il Lago Maggiore + pillole di... (scaricabile)
Il giro del Lago Maggiore in moto: la tradizione continua + itinerario (scaricabile)
Il lago d'Orta ai quattro venti:
La passeggiata sul lungolago di Orta San Giulio + quattropassi a... (scaricabile)
Il giro del lago d'Orta in moto + itinerario (scaricabile)
Mi piace mostrare qualcosa che sia legato da un filo conduttore, perché chi passa di qui per la prima volta se ne innamori e non lo scordi più.
Il filo conduttore è stato il lago. Non lo stesso lago, bensì un lago diverso per ogni giorno di visita: venerdì il Lago Maggiore, sabato il lago di Mergozzo e domenica il lago d'Orta.
È venerdì sera, il cielo è limpido e l'aria si sta rinfrescando. Il posto migliore (e più vicino a casa nostra) per guardare il Lago Maggiore dall'alto è la Rocca di Arona. Dal belvedere si notano le coste piemontese e lombarda che si avvicinano per poi separarsi, si distingue il candore dell'Eremo di Santa Caterina e s'immagina il Golfo Borromeo che si apre, lassù, con le sue preziose isole. Qualche altro passo e si rimane estasiati ad ammirare i tetti rossi di Arona, le scie blu tra le onde e, laggiù, il lago che si restringe e lascia il posto al fiume Ticino.
È sabato sera, poco prima del tramonto: il momento giusto per assistere allo spettacolo di colori sull'acqua. Il lago di Mergozzo è piccolo, dalle acque scure (ma è solo il riflesso degli alberi circostanti), sembra quasi una piscina naturale: c'è chi nuota, chi si tuffa dalle rocce, chi pagaia. L'acqua è pulita: non c'è alcuna imbarcazione a motore, né alcuno scarico inquinante. A un'estremità si affaccia il paese di Mergozzo, all'altra un piccolo canale lo collega al Lago Maggiore; tutto intorno il Montorfano e gli inizi della Val Grande.
Domenica mattina lasciamo che i nostri ospiti si godano l'atmosfera del lago d'Orta in solitaria. Dalle sponde di Orta San Giulio, lungo la passeggiata che ben conosciamo, per lasciarsi rapire gli occhi e la mente da ville - tra cui spicca Villa Crespi con il suo minareto turchese e gli illustri proprietari -, le onde, l'isola di San Giulio, le piazze, i cortili e le terrazze affacciati sull'acqua. E poi su, oltre la chiesa in cima alla scalinata, sulla strada che porta al Sacro Monte dedicato a San Francesco.
Il Lago Maggiore ai quattro venti:
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