giovedì 25 dicembre 2014

Che cos'è il Natale per me

Talvolta i pensieri spuntano senza alcun preavviso in un terreno sconosciuto. Magari prendono la forma di una domanda e sbalordiscono per la loro natura inaspettata.
Questa mattina mi sono chiesta: che cos'è il Natale per me? La mia risposta spontanea: tutto e niente.
Tutto. Per me il Natale è la somma di tutte le feste della luce, declinate dagli esseri umani in mille tradizioni diverse attraverso lo scorrere incessante del tempo. Per millenni, in questi giorni, l'umanità a nord dell'equatore festeggia con un sospiro di sollievo il Sole che riprenderà a splendere per più ore, caccerà le tenebre e prometterà una nuova bella stagione. Dai primi santuari megalitici orientati al solstizio d'inverno delle comunità agricole, a presepi, alberi addobbati, pacchetti di regali, cene e pranzi speciali delle comunità cristiane (e non solo) dei giorni nostri. Passando attraverso la nascita e la rinascita di numerose divinità.
Niente. Per mia indole, preferisco osservare i festeggiamenti, piuttosto che viverli e parteciparvi. Preferisco scoprire le tradizioni, stupirmi e cercar di capire. Sarà forse un eccesso di deformazione professionale? Non so.
In ogni caso, oggi anche per me è un giorno di festa: il sole splende alto, il cielo è forte e azzurro e l'influenza se n'è andata. Posso finalmente godermi le vacanze invernali in compagnia di marito e cane: oggi usciamo, abbiamo bisogno di respirare aria fresca, di vedere i colori alla luce naturale, di salutare le onde blu del lago.
Buon vento e buone feste.

giovedì 11 dicembre 2014

Mi piace

Mi piace viaggiare in treno, perché si fanno sempre incontri particolari. Immagino le storie di chi è seduto vicino a me e di chi attira la mia attenzione. Vedo dei fili colorati che s'intersecano col mio e forse, come già mi è capitato, con uno di questi intreccerò un nodo a doppia asola - che si scioglierà solo dopo tanto, tantissimo tempo.
Mi piace viaggiare in treno, osservare fuori dal finestrino e provare la buffa sensazione d'esser ferma, mentre tutto là fuori gira come una trottola mai stanca.
Osservo fuori dal finestrino e lascio andare i pensieri in libertà. E quando i pensieri si fanno più insistenti, mi piace aprire il mio quaderno, togliere il tappo alla biro blu e scrivere. Riuscissi a scrivere alla velocità del pensiero, sarei l'autore più prolifico di tutti i tempi. Inseguo le emozioni ricamando i fogli bianchi con l'inchiostro, tra i quadretti azzurri, con gli occhi ancora pieni di immagini in movimento.

aiquattroventi-treni

Mi piace scender dal treno, camminare lungo i binari e far conoscenza con le nuove stazioni. Mi piacciono le stazioni ferroviarie, anche le più brutte: ognuna ha il suo carattere, la sua gente e le sue regole.
Mi piace uscire dalla stazione ed entrare finalmente in città. Ciao, città. Mi sei mancata.
Scendo dal treno, percorro il binario, esco dalla stazione. Attraverso la strada e lascio che i miei occhi ritrovino i particolari noti e catturino distrattamente le novità. Mi sento bene, mi sento a mio agio: la persona giusta nel posto giusto al momento giusto. Mi sento a casa.
All'improvviso un'emozione avvolgente mi riempie la mente: sono felice di essere qui, in città, da sola. Perché quando passeggio in città da sola coi miei pensieri, tutto è più vivo, lucido e brillante. Tutto è più vero.
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