Questa mattina mi sono chiesta: che cos'è il Natale per me? La mia risposta spontanea: tutto e niente.
Tutto. Per me il Natale è la somma di tutte le feste della luce, declinate dagli esseri umani in mille tradizioni diverse attraverso lo scorrere incessante del tempo. Per millenni, in questi giorni, l'umanità a nord dell'equatore festeggia con un sospiro di sollievo il Sole che riprenderà a splendere per più ore, caccerà le tenebre e prometterà una nuova bella stagione. Dai primi santuari megalitici orientati al solstizio d'inverno delle comunità agricole, a presepi, alberi addobbati, pacchetti di regali, cene e pranzi speciali delle comunità cristiane (e non solo) dei giorni nostri. Passando attraverso la nascita e la rinascita di numerose divinità.
Niente. Per mia indole, preferisco osservare i festeggiamenti, piuttosto che viverli e parteciparvi. Preferisco scoprire le tradizioni, stupirmi e cercar di capire. Sarà forse un eccesso di deformazione professionale? Non so.
In ogni caso, oggi anche per me è un giorno di festa: il sole splende alto, il cielo è forte e azzurro e l'influenza se n'è andata. Posso finalmente godermi le vacanze invernali in compagnia di marito e cane: oggi usciamo, abbiamo bisogno di respirare aria fresca, di vedere i colori alla luce naturale, di salutare le onde blu del lago.
Buon vento e buone feste.