Non tutte le vacanze sono vacanze.
L’ultima volta che siam partiti con cane, macchina e bagagli, pensavamo di andare in vacanza e ci siamo trovati in cacanza (= vacanza di *****): scale ripidissime, muratori alle finestre, olezzo di pesce (dalle cucine del ristorante al piano terra) e, dulcis in fundo, scarafaggi anche nei cassetti. Abbiamo rifatto i bagagli, salutato il mare, raccolto la bile e siamo tornati a casa: scale agevoli, finestre aperte, aria fresca e solo qualche zanzara.
Da quel giorno zero vacanze per noi, ma solo casanze (= vacanze a casa).
Le casanze, soprattutto per chi ha l’ufficio in casa come me, non sono entusiasmanti, né promettono grandi avventure. In compenso sono rilassanti e, proprio perché non generano aspettative, sanno regalare piacevoli sorprese.
Ecco la formula segreta (e del tutto personale) per vivere bene le casanze:
1. zero lavoro e zero impegni abituali (sei a casa, ma in vacanza);
2. organizzazione q.b. (tanto per trovare ristoranti, negozi, musei aperti);
3. nuove prospettive (sii turista a casa tua);
4. mille e una coccola (mangia fuori, acquista dei ricordi, prendi il sole).
Noi siamo fortunati, perché viviamo in un luogo turistico, accogliente, ricco di bellezze, di luoghi e di iniziative da scoprire. Ma chiunque può assecondare la sorte (beffarda, cieca, cattiva) e godere dei vantaggi del rimanere a casa.
Perché i motivi per cui passare le vacanze a casa sono tanti: momentanea mancanza di salute, disorganizzazione, repulsione per i viaggi, traumi vacanzieri, desiderio sfrenato di quiete, esaurimento delle risorse economiche…
Naturalmente, come ogni medaglia ha due facce, così le casanze hanno i loro pro e contro.
Accogli le casanze quando non puoi farne a meno, assaporale per tutto quello che sapranno regalarti, dimentica chi sei (e dove vivi) e immergiti con tutta te stessa in queste non-avventure ricche di sorprese.
Buon vento