Scegliere quale storia raccontare per prima non è mai facile. Ci sono sempre tante cose da dire, molte sfumature da descrivere, piccoli ricordi che s'incrociano fra loro.
Ma, se chiudo gli occhi e penso al luogo che più di tutti rappresenta il mio modo di essere, non ho dubbi: inizio da lui, il lago Maggiore, protagonista della mia quotidianità fin da quando ero piccola.
Per una serie di cause, mi sono ritrovata a vivere qui e quello spicchio di lago visibile da Arona, col suo profilo così caratteristico, è diventato per me più familiare del mio stesso profilo.
Sono cresciuta nella parte bassa del lago, dove ondeggia libero dalle montagne e già con l'idea di diventare fiume - per raggiungere il mare lontano.
Oggi, che abito in collina, per raggiungerlo devo lasciare i boschi e percorrere qualche tornante.
Ma, se chiudo gli occhi e penso al luogo che più di tutti rappresenta il mio modo di essere, non ho dubbi: inizio da lui, il lago Maggiore, protagonista della mia quotidianità fin da quando ero piccola.
Per una serie di cause, mi sono ritrovata a vivere qui e quello spicchio di lago visibile da Arona, col suo profilo così caratteristico, è diventato per me più familiare del mio stesso profilo.
Sono cresciuta nella parte bassa del lago, dove ondeggia libero dalle montagne e già con l'idea di diventare fiume - per raggiungere il mare lontano.
Il luccichio del sole sulle onde, l'odore a volte pungente e le sue forme colorate erano lo sfondo delle mie passeggiate di bimba e dei lunghi sospiri adolescenziali. È stato mio compagno di viaggio negli anni di scuola, attraverso le stagioni e
i colori, le albe e i pomeriggi appena iniziati. E quando ho vissuto in città, ritornare ogni volta sulle sue sponde era rassicurante. Rivederlo dal finestrino del treno, nel punto in cui dal fondo si apre e divide le due rive, la piemontese e la lombarda, mi faceva sentire a casa.
Oggi, che abito in collina, per raggiungerlo devo lasciare i boschi e percorrere qualche tornante.
Perché il lago non è solo acqua, ma anche colline e montagne, golfi e isole, valli assolate e giardini botanici.
È un lago prealpino e la
sua storia è molto antica. Risale a dodici milioni di anni fa, quando il mar
Mediterraneo si svuota e diventa un grande bacino asciutto, costellato qui e là
di piccoli specchi d’acqua: i fiumi che prima sfociavano direttamente nel mare,
ora devono scavare nella roccia per arrivare sul fondo del bacino (ecco perché
il fondale del lago Maggiore si trova a quasi 180 m sotto l’attuale livello del mare!).
Qualche milione di anni più tardi, durante l'era glaciale, le profonde valli scavate dai fiumi sono
invase dai ghiacciai, che avanzano e si ritirano più volte,
danno loro una nuova forma e innalzano uno sbarramento con i detriti trascinati a valle. Ed è così che le valli dei fiumi, chiuse
dalle colline moreniche, si riempiono d’acqua e diventano laghi.
Il lago è abitato da sempre, fin dai tempi in cui è l'umanità ad adattarsi alla natura - e non viceversa. Ha accolto sulle sue rive i primi agricoltori, artigiani, guerrieri e commercianti. Ha visto marciare soldati provenienti da vicino e lontano, conquistatori di ogni epoca, lingua e cultura. Ha osservato la costruzione di porti, muraglioni, castelli, chiese, palazzi, battelli, binari del treno, autostrade.
Ricercato da tutti per l'importanza vitale della sua stessa essenza: l'acqua.
Il lago, infatti, è una via d'acqua speciale che, percorsa in tutta la sua lunghezza, unisce i passi montani e i territori al di là delle Alpi con i fiumi Ticino e Po, i mari Adriatico, Ligure e Tirreno. È un ponte fra mondi e civiltà diverse, un tempo attraversato da tenaci mercanti sospinti dal vento della curiosità e della conoscenza. Ed è a loro che penso quando il lago è costellato di barche a vela, veloci macchie bianche su uno specchio blu.
Intanto i colori cambiano, le atmosfere si trasformano - da un giorno all'altro, da un'epoca all'altra - come in un grande caleidoscopio.
Il lago è abitato da sempre, fin dai tempi in cui è l'umanità ad adattarsi alla natura - e non viceversa. Ha accolto sulle sue rive i primi agricoltori, artigiani, guerrieri e commercianti. Ha visto marciare soldati provenienti da vicino e lontano, conquistatori di ogni epoca, lingua e cultura. Ha osservato la costruzione di porti, muraglioni, castelli, chiese, palazzi, battelli, binari del treno, autostrade.
Ricercato da tutti per l'importanza vitale della sua stessa essenza: l'acqua.
Il lago, infatti, è una via d'acqua speciale che, percorsa in tutta la sua lunghezza, unisce i passi montani e i territori al di là delle Alpi con i fiumi Ticino e Po, i mari Adriatico, Ligure e Tirreno. È un ponte fra mondi e civiltà diverse, un tempo attraversato da tenaci mercanti sospinti dal vento della curiosità e della conoscenza. Ed è a loro che penso quando il lago è costellato di barche a vela, veloci macchie bianche su uno specchio blu.
Intanto i colori cambiano, le atmosfere si trasformano - da un giorno all'altro, da un'epoca all'altra - come in un grande caleidoscopio.
Buon vento!
che piacere leggerti e sapere che la tua energia contagiosa sa espandersi di blog in blog, rivista, gruppo, libro.... buon vento! <3
RispondiEliminaGrazie, Terri! Per me è un piacere enorme scrivere delle cose che amo ^_^
EliminaBello leggerti,belle le foto,brava sempre!
RispondiEliminaGrazie, grazie, grazie!!!
EliminaCome esordio, sei partita alla grande!!! So che il tuo blog diventerà una lettura attesa :D
RispondiEliminaBrava Ale (ma questo lo sapevamo già!)
Ma grazie, laManu! Ce la metterò tutta, promesso ^_^
Eliminabellissimo!! io sono spesso in moto da quelle parti in estate ed è sempre uno spettacolo
RispondiEliminaQualche volta dovremmo organizzare un giro in moto assieme, allora! Quel che mi stupisce sempre è come nella stagione bella i profumi cambino ogni due-tre settimane...
EliminaBrava Ale, E' un piacere leggerti!! :)
RispondiEliminaGrazie, Vale! ^_^
EliminaBrava Ale, mi hai fatto amare il lago anche se non ne sono una fan ;)
RispondiEliminaEvviva, son riuscita nel mio intento! Grazie mille, Cristina ^_^
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