giovedì 5 novembre 2015

Nel cuore dell'autunno

Questo è il periodo dell'anno che preferisco: il cuore dell'autunno, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre.
Quando il sole è basso e illumina con intensità ogni pertugio e disegna nuovi ghirigori d'ombra e ci fa credere d'essere negli ultimi giorni di un'estate bellissima.
Quando ti svegli al matino e il sole s'attarda nel suo letto, coperto da una coltre di nebbia, e l'aria frizza di gelo per poi scaldarsi pian piano.
Quando all'ora del tè è già buio e ti chiedi dove sia finita la luce che, poco fa, accendeva d'arancio la cucina.
Quando in un unico giorno è ancora estate ed è già inverno. L'autunno è magico.

aiquattroventi-autunno-lago-foglie

aiquattroventi-autunno-lago-cigni

aiquattroventi-autunno-lago-tramonto

aiquattroventi-autunno-lago-bruma

L'ultimo giorno di ottobre passeggiamo lungo il lago ad Arona. Proprio là dove, un anno fa, non si poteva più camminare: le strade erano invase dall'acqua e la terra s'era fatta specchio del cielo bigio. Oggi, invece, i colori si accendono luminosi, nonostante la sera si avvicini: erba verde punteggiata di foglie e cigni, acqua e cielo cangianti dall'azzurro al rosa e dal grigio al blu, foglie di ogni calda sfumatura. Mi sembra di camminare all'interno di un dipinto e mi rigenero.

Il primo giorno di novembre è altrettanto lucente: ci lasciamo andare al piacere di un breve viaggio in moto fino a Laveno, sull'altra sponda del lago, perché nel pomeriggio è ancora avvolta dai raggi del sole. È una strada familiare, la ripercorro in cerca dei miei punti di riferimento. Saluto le case di cui apprezzo le forme e il carattere distintivo; le vele spiegate che si rincorrono tra una costa e l'altra; l'odore pungente delle foglie morte e l'odore dolce di piante misteriose. Saluto le onde d'agata e le correnti striate; saluto quel velo di bruma oltre le montagne, come un acquerello sapiente.
Poi quasi d'un tratto i riflettori si spengono, si accendono le luci di cortesia ed è ora di tornare a casa.

Ancora oggi, quando sono in giardino, sento le foglie del ciliegio crepitare: cadono leggere, impigliandosi le une nelle altre, dai rami ogni giorno più spogli. Sembrano stormi di uccelli che litigano e si fanno dispetti.
Mi chiedo quando cadrà l'ultima, se lascerà posto alle nubi, alla nebbia e alla neve.

Buon vento.

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