L'altro giorno scrivevo:
Ebbene, ho voglia di andare al mare. Non toccata e fuga, non una gita, non un fine settimana. Ho voglia di andare al mare da oggi fino a settembre.
Avere la pelle che sa di sale, il segno bianco del costume, nelle narici il profumo della crema solare al cocco e negli occhi la bellezza dei tramonti.
Vivere in quell'atmosfera pacata, sospesa, lenta, confortante, piena di sorprese e di sicurezze.
Torno a lavorare.
Le passeggiate, i giri in moto, le gite in luoghi più o meno vicini sono sempre meno, quest'anno: una conseguenza di quel "torno a lavorare" ripetuto a ritmi serrati. Intanto l'estate avanza con passo leggero e si posa in questa parte di mondo: tra caldi, zanzare e rombi di tuono è arrivata, infine.
Mi piace il mio lavoro e lavorare in estate mi piace, ma non quest'anno: quest'anno sogno le vacanze.
Sogno le vacanze vere, quelle ovunque-ma-non-qui: al mare soprattutto, ma anche in montagna, in collina, al lago, sul fiume, in città - che sia ovunque, e altrove. Perché le vere vacanze sono la libertà da ciò che è fin troppo usuale.
Svegliarmi con la luce naturale, i rumori del giorno nuovo, decidere di sonnecchiare ancora un po', indugiare su una lunga colazione in terrazza, mentre il vento sfoglia il libro e i miei occhi si perdono nel blu dell'orizzonte. L'atmosfera sospesa, la curiosità paziente, il già visto e vissuto, la sicurezza di un tempo ben speso, di sapori e profumi e luci indelebili. Le sere buie a guardare le stelle e la luna, grande e maestosa, che canta dolci ninnananne.
Ho bisogno di silenzi naturali, di lunghi riposi, di servire il mio corpo e spegnere le luci intermittenti (e insistenti) della mia mente.
Calma. Tranquillità. Gioia. Riposo. Serenità. Divertimento.
Se chiudo gli occhi, posso leggerle, queste parole, scritte all'interno delle mie palpebre.
Se chiudo gli occhi, posso sentirle, queste parole, premere per sbocciare in fiori gentili e vivaci, lì, al centro del mio essere.
Invece, rimarrò a casa (ancora una volta) e non lavorerò (per la prima volta): vivere in un luogo turistico, in fondo, ha i suoi vantaggi, la bellezza è davanti agli occhi e non c'è bisogno di andare lontano.
Per fingermi turista, faccio incetta di notizie d'eventi: un concerto rock alla Rocca di Arona, una festa country a Stresa, la festa della birra artigianale a Colazza, una mostra formidabile a Stresa, un po' di cibo da strada ad Angera. E cercherò di non pensare che è solo una finzione.
Buon vento e buone vacanze
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