giovedì 18 giugno 2015

La Rocca Borromea di Arona. Con occhi nuovi

Un paio di mesi fa mi hanno chiesto: ti è mai capitato di sentirti una turista nella tua città? Mi capita ogni volta ed è per questo che scrivo dei miei luoghi del cuore: li riscopro da poco, ma li amo da sempre - ora con un tocco di consapevolezza in più.
Uno dei miei preferiti, di quelli che ogni volta mi lasciano senza fiato e mi riconnettono con tutto ciò che conta nella vita, è la Rocca Borromea di Arona. E ogni volta ne scopro un particolare in più.
 
Ti presento la Rocca Borromea di Arona. Si trova su uno sperone di roccia, domina la parte bassa del lago Maggiore e guarda diritto il castello di Angera sull'altra sponda.
Una volta era una fortezza militare, passata di mano in mano prima dei signori di Milano, poi dei Borromeo (si dice che qui sia nato San Carlo Borromeo), quindi degli spagnoli e, infine, degli austriaci e dei francesi. Ora ne rimangono solo le rovine, perché Napoleone Bonaparte decise di abbattere la fortezza per non farla cadere in mano ai nemici. Usò le sue pietre per costruire la strada del Sempione, per unire Parigi a Milano.
Ricordo di essere stata al Parco della Rocca Borromea da piccola: hai presente? I ricordi dei bambini sembrano vecchie cartoline, coi margini arricciati e i colori alterati: vedo il grande prato coperto di margherite, le oche nello stagno e l'azzurro del cielo, e provo gioia. Ci sono stata anche da ragazzina, ma ero totalmente concentrata sui miei pensieri da dar per scontata la bellezza e la storia racchiuse in quell'unico spazio. Per tanto tempo non ci sono più andata: abitavo in un'altra città, lavoravo, avevo impegni "da grande".
Ci sono tornata due o tre anni fa con mio marito e il nostro cane. Nonostante il suo incanto e i miei ricordi, mi è apparso diverso: non più solo un rifugio personale, ma anche un punto d'osservazione di questa aprte di mondo. Ho assaporato la sua atmosfera e molto altro: il profumo della terra umida e delle piante spontanee che crescono lungo i margini del parco; il blu intenso del lago, il disegno delle sue coste viste dai diversi panorami; la planimetria di Arona fatta di tetti arancioni, strade grigie e inaspettati triangoli e rettangoli di verde; gli animali del parco (asini, capre tibetane, anatre, papere, tartarughe, farfalle e insetti laboriosi); il verde fresco dell'erba e il verde ombroso degli alberi; i sentieri che raggiungono il centro cittadino e le sponde del lago... Soprattutto le rovine della fortezza, ancora maestose con i loro occhi aperti sul cielo e i tanti segreti della storia che porteranno sempre con sé, nascosti tra le pietre.

aiquattroventi-arona-roccaborromea-interno

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Se sei di passaggio da queste parti, fermati al Parco della Rocca Boromea: è un luogo magico sospeso nel tempo e nello spazio, un piccolo regalo da godere da sola o con la persona amata, gli amici e la famiglia. Il momento migliore è nel tardo pomeriggio, quando i bambini lasciano le altalene e frenano le corse nei prati: se vedi due adulti e un cane che assaporano un aperitivo vista lago, siamo noi. Stiamo facendo il pieno di serenità, bellezza e un pizzico di gioia.

Buon vento!

2 commenti:

  1. Riesci a rendere unica ogni esperienza turistica: tu racconti ed io, al solito, mi ritrovo immersa nelle tue parole: ora mi hai fatto venir voglia di prendere, ora, subito!, un aperitivo vista lago :)

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    Risposte
    1. Vieni, presto! Ti aspetto ♥
      E così conosci il Baldo dal vivo, finalmente - occhio, gli piacciono le patatine fritte!

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