giovedì 1 ottobre 2015

Annibale


Prima di questa rubrica non mi era mai accaduto. Ora, invece, quando entro in libreria mi dirigo subito nel settore viaggiatori. A casa ho un Chatwin, una raccolta di Kerouac e tutti i Terzani, ma sono gli sconosciuti quelli che mi attirano di più. E io Annibale. Un viaggio di Paolo Rumiz non lo conoscevo.

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Lascio che lo sguardo indugi tra i titoli e, se qualcuno mi cattura, la mano s'allunga per prendere il libro, rigirarlo, aprirlo e sfogliarlo. Lascio che l'istinto mi dica: "Prendilo!" e lui viene a casa con me.
Con Annibale c'è stato un colpo di fulmine: il titolo mi ha incuriosito, il viaggio mi ha inchiodato, lo stile mi ha avvinto. Un libro rivelazione, per me.
L'autore è un giornalista e un viaggiatore, vede le vicende del mondo contemporaneo dal vivo e vive la geografia viaggiando. In Annibale racconta un viaggio nel tempo, sulle tracce del generale cartaginese: dalla Tunisia alla Spagna, dalla Francia all'Italia, dall'Italia di nuovo in Tunisia e poi in Turchia. Seguendo le sorti, le strategie militari e i grandi sogni di quest'uomo antico.
Si può viaggiare in ogni dimensione: è la motivazione il vero carburante di un viaggio, è il ricongiungimento della domanda alla risposta - la conquista, la ricerca, la necessità. La voracità della conoscenza, l'emozione della scoperta, il piacere della conquista. Ancor più quando si viaggia sulle linee di un paesaggio divenuto carta storica.
È vero, quindi: si può viaggiare nella quarta dimensione, il tempo. Non solo a occhi a perti, sognando un futuro di piccole cose: anche a ritroso, nel passato. Quante volte ho seguito col dito le linee tracciate su una carta geografica, immaginando gruppi di genti nelle loro migrazioni? Mi spostavo con loro lungo rotte marine, risalendo fiumi e svalicando catende montuose, mi fermavo nella terra promessa assieme alle loro tradizioni e credenze, incontravo le genti del posto e li osservavo fondersi assieme in una nuova cultura, in un nuovo popolo - un nuovo tassello verso la storia odierna.


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Si può viaggiare per passione e quando la passione è la storia antica può essere un viaggio infinito.

Buon vento

1 commento:

  1. Annibale era un personaggio che affascinava mio papà, soprattutto la sua traversata delle Alpi.
    Mi sa che leggerò questo libro anche per lui

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