venerdì 12 febbraio 2016

Tra scogli e fornaci a Ispra

È una domenica d'inizio inverno: clima mite, cappotto leggero, aria di festa. Noi andiamo a Ispra, l'aspra Ispra, per vedere gli scogli, le fornaci di calce e la nostra sponda dalla riva opposta.

A mattino inoltrato qui al porto vecchio l'atmosfera è strana, sospesa nel tempo. Il sole d'inverno accende i colori in obliquo e i colori divampano.
Imbocchiamo la Passeggiata dell'Amore, senza sapere dove porterà. Si dipana lungo un tratto di costa, in parte lastricata, in parte formata da ponti leggeri di grate metalliche che uniscono uno scoglio all'altro e attraversano proprietà private, da passerelle lamentose che aggirano spuntoni di rocce. Rientranze e sporgenze irregolari - ora nell'ombra, ora d'improvviso nel pieno della luce. Altre rocce affiorano come dorsi rugosi: scogliere di calcare che s'innalzano e inabissano al ritmo delle stagioni. In un'insenatura si mostrano isole di pietra, un incontro di azzurri (pietra, acqua cielo) che pare essere altrove, più a nord, in terre straniere. 


















E quando la Passeggiata dell'Amore finisce in una scalinata, proseguiamo.
Lontano dal lago, una strada percorre il perimetro esterno di altre proprietà private. Un campo da tennis recintato, la casa del custode, cancelli sicuri e alte siepi. S'intravede la prima fornace! Poi la strada diventa sentiero e prosegue in salita, nel bosco. S'inerpica faticosamente su gradini di terra e assi di legno: il Baldo apre la fila, noi due dietro. Quasi in cima si vede la punta di un'altra fornace! E poi un bivio: a destra si va alla cava di calcare, a sinistra s'incontra una via asfaltata che conduce in alto. Qui altre bellissime case rivolte verso il luccichio del lago, la vecchia discoteca trasformata in un condominio di lusso, un breve parcheggio e la terza fornace. 
Un piccolo tornate d'erba l'avvolge, ci fa arrivare ai piedi della struttura e, più in là, su un molo di pietra. Si protende nelle acque calme del lago, scaldato dal sole.
Ci fermiamo per mangiare un panino, riposarci e fare il pieno di bellezza. Una bellezza perfetta, surreale, indescrivibile. Una bellezza tale da esserne infinitamente grati.








Buon vento

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