giovedì 14 aprile 2016

C'è trambusto nel mondo delle guide turistiche

Prima esistevano le guide turistiche locali: il legame col territorio era stretto, ma subordinato ai confini amministrativi.

Per esempio, se volevi fare assieme ai tuoi amici una visita guidata del Lago Maggiore, funzionava più o meno così: ad Arona, sulla sponda piemontese, incontravate una guida turistica abilitata per la Provincia di Novara che vi mostrava le bellezze locali fino a Lesa (ultimo paese lacustre del Novarese); a Belgirate (primo paese lacustre del Verbano Cusio Ossola, detto con affetto VCO) vi prendeva in consegna una guida turistica abilitata per la Provincia di Verbania che vi mostrava le bellezze locali - comprese le famose Isole Borromee - fino al confine con la Svizzera. Anzi, sicuramente vi mostrava le bellezze anche di Ascona e Locarno, perché in Svizzera non ci sono mai stati limiti. Subito dopo la Svizzera, arrivati sulla sponda lombarda, invontravate la guida turistica abilitata per la Provincia di Varese che vi mostrava le bellezze locali fino a Sesto Calende (ultimo paese fluvio-lacustre del Varesotto).
N.B. Molte guide turistiche delle due province piemontesi, per non perdere clienti e lavoro, hanno preso entrambe le abilitazioni professionali.


A un certo punto (non ricordo bene quando) le guide turisitche del Piemonte sono diventate guide turistiche locali allargate: hanno scoperto, cioè, che i confini provinciali potevano essere superati e si poteva esercitare la professione anche in altre province piemontesi, purché il giro turistico iniziasse e finisse nella propria provincia di abilitazione.

Per esempio, se volevi fare assieme ai tuoi amici una visita guidata della sponda piemontese del Lago Maggiore, funzionava più o meno così: ad Arona incontravate una guida turisitca abilitata per la Provincia di Novara che vi mostrava le bellezze del territorio anche oltre il confine amministrativo tra Novarese e VCO; con lei risalivate la sponda piemontese del lago e poi tornavate ad Arona a fine giro turistico. Volevate andare anche sulla sponda Lombarda? Domani, con una guida turistica abilitata per la Provincia di Varese - che è meglio.
Gira un po' la testa, vero?

Dopo esistono solo le guide turistiche italiane nazionali: abbattuti i confini limitanti di province e regioni, chiunque con qualunque abilitazione professionale (n.d.r. di guida turistica, ovvio!) può esercitare ovunque. In Italia e in ogni paese europeo: lo vuole l'Unione Europea e l'Italia non può più fare a meno di obbedire.

Per esempio, se vuoi fare di nuovo assieme ai soliti amici una visita guidata del Lago Maggiore, funziona più o meno così: puoi scegliere la tua guida turistica preferita (anche abilitata in Toscana o in Germania - ma ti consiglio sempre una locale, di sicuro conosce il territorio meglio delle altre) che ti mostra le bellezze locali di tutto il Lago Maggiore e, se vuoi, anche di Milano e Torino.  
Non ci sono più confini, finalmente.

Ma il timore di una concorrenza così ampia (non solo le guide turistiche abilitate di tutta Italia e di tutta Europa, ma anche una quantità, direi continentale, di abusivi a piede libero) rende le guide turistiche nazionali irrequiete. Si pensa di limitare i danni istituendo dei siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico. E questa idea diventa infine un decreto ministeriale: più di tremila siti (3187, per la precisione, di cui ventitre nella Provincia di Novara e diciotto nella Provincia di Verbania e sedici in Provincia di Varese)

Ora, con un nuovo decreto ministeriale, diventano guide turistiche nazionali con riserva. Perché, da qui a un anno dalla sua pubblicazione, le guide turistiche possono svolgere la loro professione ovunque in Italia e in Europa, ma solo nei siti d'interesse particolare storico, artistico o archeologico delle provincie apparteneneti alla Regione per cui sono abilitate.

Per esempio, se vuoi ancora fare quella visita guidata del Lago Maggiore, funzionerebbe più o meno così: puoi scegliere la tua guida turistica preferita (vedi sopra) che ti mostra le bellezze locali di tutto il Lago Maggiore, ma se vuoi visitare i siti di particolare interesse storico, artistico e archeologico hai bisogno di una guida abilitata in una delle province del Piemonte.

E poi? Poi, a quanto pare ci saranno guide turistiche nazionali generiche e guide turistiche nazionali specializzate per i siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico. Insomma, le guide turistiche nazionali potranno davvero lavorare su tutto il territorio italiano solo superando un esame. Un esame per ogni regione o provincia in cui vorranno lavorare. Certo, compresa quella per cui sono già abilitate.

C'è trambusto nel mondo delle guide turistiche - un mondo che ha qualcosa di medievale, che vive nel ricordo dei tempi che furono, talmente impegnato a difendersi contro nemici provenienti da ogni dove (le nuove guide turistiche del territorio, le nuove e vecchie guide turistiche di tutt'Italia, le nuove e vecchie guide turistiche di tutta Europa, le illimitate orde di abusivi) da perdere il tram per il futuro il presente.
Gli abusivi se la ridono di gusto - il gusto di chi sa come raggirare le leggi, il fisco, le attenzioni di chi dovrebbe far valere norme e gabelle. Ora come allora.
I travel blogger, più o meno ignari di tutto ciò, procedono verso il futuro.

Buon vento

Una storia, tante leggi

La L 135/2001 è la legge quadro nazionale che disciplina la professione della guida turistica.
Il D. Lgs. 79/2011 è il Codice del Turismo emanato dallo Stato.
La L 97/2013 adegua la legislazione turistica italiana alle disposizioni dell'Unione europea relative alla libera prestazione e all'esercizio stabile dell'attività di guida turistica da parte di cittadini dell'Unione europea. 
Il DM 7 aprile 2015 individua i siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico per i quali occorre una specifica abilitazione per lo svolgimento della professione di guida turistica.
Il DM 11 dicembre 2015 individua i requisiti necessari per l'abilitazione allo svolgimento della professione di guida turistica e indica il procedimento di rilascio dell'abilitazione.

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