giovedì 6 ottobre 2016

Il lungolago di Pettenasco è una mostra di quadri viventi

C'è una foto che mi torna spesso in mente. Ero a Spello con amici, tanti anni fa; io vedevo scorci bellissimi e li fotografavo, loro, frequentatori del luogo, non li notavano nemmeno.
Quella foto mi torna in mente ogni volta che visito luoghi conosciuti - o che dovrei conoscere: quel gusto della scoperta e lo stupore per i dettagli c'è ancora. 

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La passeggiata di domenica scorsa ci porta a Pettenasco, sulla riva orientale del lago d'Orta. Non ci siamo mai stati (abbiamo un debole per il Lago Maggiore) e non vediamo l'ora di percorrere il lungolago: ne parlano tutti bene.
La strada provinciale attraversa il paese in pochi minuti, tagliandolo in due: da una parte il grande albergo, la chiesa d'origine medievale e qualche villetta a schiera, dall'altra negozi e case di paese. La stazione in alto e il lungolago in basso sono nascosti, bisogna proprio cercarli.
Parcheggiamo vicino alla chiesa e scendiamo verso il lago: un parco giochi dove sostiamo per un giro di carezze di bimbi al Baldo, un campo da tennis nascosto dagli alberi, ricche ville, giardini invitanti, una festa di fine estate e, infine, al termine della via c'è Riva Pisola, con l'imbarcadero della Navigazione e un bivio. A destra si va verso la passeggiata a lago tratto nord, a sinistra verso la passeggiata a lago tratto sud. Svoltiamo a destra.


La passeggiata si snoda tra le ville e le loro darsene, ogni tanto si aprono degli spiazzi erbosi - le ripe - con panchine, sculture moderne e pontili di legno che si protendono verso l'acqua e l'infinito. Ogni ripa è un piccolo gioiello, le vedute sul lago sono come quadri viventi, con lo sciabordio delle onde e i gabbiani che s'inseguono. 
Alla fine del lungolago non torniamo indietro sui nostri passi, ma svoltiamo a destra e saliamo lungo una via e poi ancora a destra - vecchie case già locande, antiche ville abbandonate in un caos di piante e rovi, altre ristrutturate e vissute - fino a ritrovarci alla chiesa e più giù al bivio di prima. Svoltiamo a sinistra.

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Si sfiorano case moderne, un bar invitante, una casa in costruzione, una ripa con pescatori e qui, all'altezza di una fontana e una panchina, inizia la passeggiata a lago tratto sud. 
Un sentiero si snoda tra altre ville e la sponda del lago. Una scaletta di pietra scende a una passeggiata più stretta, riparata da un pergolato - un rifugio per innamorati; poi un ponticello, poi un altro, e tra i due si apre uno spiazzo con due divani di pietra, alle spalle un parco giochi e lunghi tavoli sotto le fronde degli alberi. Ci spingiamo più in là, oltre il campeggio, fino a un'altra ripa sabbiosa, dove un'enorme fionda di pietra invita a volare.

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Il lungolago è davvero un gioiello, curato in ogni minimo dettaglio per godersi la passeggiata: dagli scorci "artistici" sul paesaggio, alle tante soste per ammirare, fino all'abbondanza di cestini per rifiuti - un'accortezza molto gradita a chi è solito "girare in giro" coi propri cani.

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Torniamo indietro, risaliamo al parcheggio e ci ripromettiamo di tornare: nelle mezze stagioni, però, quando i turisti sono pochi e si può fingere che il lago ci appartenga.

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Buon vento

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