Qui da noi, sul Lago Maggiore e dintorni, ce ne sono a bizzeffe: ogni tanto ne scopro uno nuovo e lo aggiungo alla lista. Mi sono ripromessa di visitarli tutti, sarebbero un’ottima alternativa al solito divano-camino-libro delle fredde domeniche invernali e al mannaggia-piove delle vacanze. Ho iniziato con baldanza il PPM (Programma Piccoli Musei) e presto mi sono accorta di quanto sia meno facile da attuare di quanto pensassi.
Mi piacciono i piccoli musei, perché raccontano storie uniche di luoghi e persone, ma a volte mi irritano: non si lasciano trovare, dimenticano di avvisare, si concedono col contagocce. Non tutti, ma tanti.
I piccoli musei sono piccoli anche nelle risorse. La maggior parte sono musei civici gestiti direttamene dal Comune, alcuni sono dati in gestione ad aziende e associazioni culturali, altri fanno parte del circuito dell’Ecomuseo Cusius del lago d’Orta e del Mottarone. Poi ci sono le eccezioni: piccoli musei che diventano grandi, costruiscono reti tra di loro e si fanno conoscere con iniziative ed eventi che coinvolgono adulti e bambini durante l’anno; sono amati da chi li cura e, per questo, lasciano un ottimo ricordo in chi li esplora per la prima volta.
Sarebbe meraviglioso se i piccoli musei fossero attivi e vivaci per tutto l’anno, dessero l’opportunità a studenti e laureati in beni culturali di fare le loro prime ed entusiasmanti esperienze (pagate il giusto, ovviamente: la dignità sul lavoro vale anche per la cultura) e fossero pieni di visitatori curiosi e appassionati anche nelle fredde domeniche d’inverno.
Buon vento!
Credo che esista una Associazione italiana Piccoli Musei che si pone proprio gli obiettivi di superare le criticità che tu hai evidenziato Alessandra. ;)
RispondiEliminaOttimo! Cercherò l’associazione, grazie.
Eliminale ore di alternanza scuola-lavoro abolite da questo governo servivano anche a quello. In alcune piccole città l'esperienza degli studenti ciceroni è stata estremamente positiva. Io ho trovato interessanti le spiegazioni fatte dai ragazzi e molti di loro, attraverso questa esperienza a contatto col pubblico, hanno superato difficoltà tipiche dell'adolescenza aumentando la sicurezza in loro e l'autostima
RispondiEliminaSarebbe fantastico dare un’opportunità anche ai neo laureati, sarebbe uno scambio di conoscenze interessante per tutti.
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