Agosto è iniziato con un venticello gentile, che rinfresca l’animo e invita al riposo. Sembra un buon segno.
Trentun giorni e altri quindici mi separano dalle vacanze; pieni di lavoro, letture, studio e ritmi laschi. Se il caldo soffoco se n’è andato davvero, tornerò ad allenarmi sul lungolago ogni mattina, uscirò per lente commissioni nel pomeriggio – ottima scusa per attardarmi nei negozi e osservare il tempo che passa in santa pace.
Poi ci saranno le vacanze, anzi: le casanze. Anche quest’anno rimarremo a casa, volentieri, e faremo di nuovo i turisti a casa nostra. Se ci penso mi sciolgo e ci penso, perché di quelle due settimane di totale riposo e assoluta ricerca della bellezza ho un gran bisogno.
Allora prendo carta, penna e inizio a segnare i luoghi che vorrei visitare e i giri in moto che vorrei fare…
La Valle Cannobina in moto e l’Orrido di Sant’Anna
Vorrei con tutta me stessa completare quel giro in moto sospeso per un colpo di calore. Risalire il Lago Maggiore, fermarci per un gelato e una passeggiata a Cannobio, imboccare la strada che attraversa la Valle Cannobina e cercare l’Orrido di Sant’Anna. Provare brividi di paura, mentre l’acqua del torrente Cannobino scorre impetuoso tra le rocce che continua ancora a scavare. Poi raggiungere la Valle Vigezzo e ridiscendere verso Stresa e il lago.
L’isola dei Pescatori
Lei ci manca. L’anno scorso abbiamo visitato le sue sorelle più nobili e famose, ma quest’anno è il suo momento. È l’unica delle tre a essere abitata tutto l’anno, come un normale paese di provincia ma circondato dall’acqua.
Magari i suoi vicoli, i suoi balconi e il suo punto di vista insolito m’inspireranno idee e storie da raccontare...
Il giro in moto del Lago Maggiore
Perché la tradizione continui e gli occhi si riempiano di bellezza infinita. Questa volta ci fermeremo lungo la strada, magari a Laveno Mombello per visitare il MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico; oppure il Museo civico archeologico al Castello Visconteo di Locarno; o Ascona, per una semplice passeggiata sul lungolago.
La Rocca di Angera
Ogni tanto ci torno, attraverso le sale, mi sporgo dalle finestre e osservo la sua gemella che si alza di fronte, ad Arona. Mi piace immaginare com’era il castello di Arona, il suo giardino e i bagliori del sole sugli elmi dei soldati. È una visita più d’affetto che di scoperta.
Abbiamo quindici giorni tutti per noi e i nostri canidi. Non mancheranno passeggiate tra i boschi e sulle rive dei laghi: il golfo della Quassa a Ranco, il parco naturale dei Lagoni ad Arona, i sentieri che costeggiano il lago d’Orta, la ciclopedonale del lago di Varese…
E poi, chissà?
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